Declassati dalle Società di revisione di bilancio,in questo caso la S&P,che valuta l’affidabilità di un Paese di onorare le proprie obbligazioni secondo come vada la cassa.
Cioè sono valutazioni che possono migliorare come peggiorare,e rappresentano più che altro… il prestigio…di fare parte di un club di super o meno di affidabili.La realtà dei fatti ha purtroppo fatto sì che certe società private,nel tempo,anche loro sottoposte a valutazioni di questo tipo,abbiano invece onorato i propri debiti avendo anche la doppia C (CC ) e siano invece andate nelle canne..quelle ..con valutazioni ben migliori..senza fare nomi…+
Ma cosa ce ne facciamo più del prestigio oramai in un mondo dove l’etichetta,la morale ed il buon gusto..li abbiamo lasciati alle ex-colonie..per noi non dare l’impressione di essere degli arricchiti?
Prego..si servino…i signori che vogliono approfondire… è del giorno prima… del declassamento USA.
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E’ solo un’opinione.
Ma si fa troppo un gran parlare di come risolvere più crisi riempiendo le pagine dei giornali di astrusità alla Cicero pro domo sua,ovvero ognuno per sè,dimenticando il bene comune.
Amici mi criticano quando faccio fare dei lavoretti o cerco di dare una mano a chi ha poco da fare e spendere,arrotondando per eccesso…piccole sommette di retribuzione.. e senza tirare il collo a chi lavora.
Mi parlano di una mezza follia come se tutto quello che facessi dovesse avere una ricompensa in inchini,servaggio o baciamani e chissà che altro.
Ognuno decide per sé del suo.
Certo che mentre vivevo nel sottosviluppo avevo, e, di molto,meno necessità di servizio di quanto mi succeda qui che sono nel mondo del benessere e del bengodi.
Ma di là ero solo di passaggio con possedimenti limitati a ciò che portavo addosso,qui invece ho almeno anche un auto un armadio ed una scrivania di proprietà.
Di là, la manodopera costava poco e rendeva nulla,qui,con fortuna,trovi persone oneste e soprattutto qualificate.
Non che fossero disoneste giù ai tropici,era la maniera di vivere che portava a vendere per arrosto ciò che si dimostrava del gran fumo. E pure gramo.
Il cosiddetto fare affari nello stesso circolo di conoscenze,perlopiù senza arte ne parte.
Vedete come ve la racconto io,poi mandatemi al diavolo.
Stavo giustamente riguardandomi la crisi delle Tigri asiatiche,denominate Tigri,penso,per la velocità e l’aggressività nel fare in fretta i soldi.
Erano praticamente partite tutte avendo come base di partenza,lo zero. Ovvero la fame e la miseria in casa.
Ricordo che ero ancora impiegato in Italia, fine anni 90, e che i prezzi del listino per la Corea del Sud venivano aumentati di un più 15-20 percento come se i tapini avessero qualche debito di onore da pagare.
Nulla di più falso,anzi il contrario.
Erano solo sottomessi al nostro pedigree come per anni hanno fatto i giapponesi che venivano per shopping nel triangolo della moda di Milano o altrove… a farsi pelare..
Anche gli svizzeri hanno una moneta forte,ma provateci con loro e vi mandano volgarmente a c….
Yen o non yen,won o non won,tutti i clienti dovrebbero essere uguali e li devi trattare allo stesso modo.
O meglio allo stesso prezzo di listino.
Nel 1997 venne giù la crisi in Asia,e tutti gli acquisti in corso,in due giorni,furono bloccati ed annullati.
Compresa la merce che era già per mare.
In breve, piantarono nelle balle ai fornitori quanto acquistato,annullando in un minuto tutti gli utili creati nel corso degli anni alle nostre aziende,ed anche noi andammo in crisi.
Non oso pronunciare la parola studiando,ma solo quella leggendo,quando cerco di interpretare come ne vennero poi fuori.
Trovo scritto in giro che,per iniziare, si presero per il collo col Fondo Monetario che capiva tutto quello che conveniva solo ai propri azionisti.
Dimenticando ampiamente il fair play prestava valuta pregiata da restituire immediatamente alle banche creditrici occidentali,mentre le politiche effettuate sul campo dai governi locali venivano denigrate.
Si trattava di fare in primo luogo :
una politica per la scuola per creare dei cittadini competenti.
sovvenzioni governative all’industria locale.
politica per limitare le diseguaglianze riducendo la povertà ed impegnandosi in un’equa redistribuzione della ricchezza accumulata, requisiti fondamentali per promuovere lo sviluppo industriale e tecnologico
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Il FMI avrebbe preferito un ruolo di comparsa per i Governi locali, promuovendo un ulteriore liberalizzazione del mercato dei capitali senza valutarne le conseguenze economiche.
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Vedete,nessuno vuole tornare al vecchio parastato tipo IRI,ma non credo che la nostra crisi attuale sia paragonabile a quella del ’29 che venne curata con iniezioni di intervento di spesa pubblica,tipo i grandi cantieri.Da noi c’è più di un problema grosso,in primis che il nostro è un paese di aziende industriali di piccola-media taglia,ed il secondo che hanno tutti i denti affilati quando si sente parlare di soldi a disposizione a basso costo,citando l’industria privata,come quella pubblica.
Ne abbiamo una buona esperienza da come siano state liberalizzate tante imprese ex-pubbliche,con i cittadini in fila a lamentarsi del servizio,peggiorato,delle tariffe,aumentate, ed il capitale,disgustosamente,dissanguato in opportunità poco chiare.
Se da noi siamo per la raccomandazione o per la busta sottobanco ai compratori,non crediate che sia diverso altrove.
La crisi asiatica provocò un ritiro dei capitali da parte degli investitori stranieri e delle banche, generando un forte indebitamento da parte delle aziende ed una tremenda recessione economica.
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Ora,che esistano forti contrasti tra i membri della Comunità europea costringendo il vicino a fare investimenti di cui uno si avvantaggia più di un altro,pare inevitabile,le dimensioni geo-economiche di un paese possono costringerlo ad essere dipendente da un altro più grande.
Ci troviamo ingolfati in un sacco di casini costosi e non siamo in grado di venirne fuori come al solito,per la sudditanza psicologica che ha il socio minoritario,più povero.
In casa leone..e fuori..coglione….
Francamente conversando, il Papato con il Vaticano restano l’asset mondiale più importante che abbia ancora sede nel nostro Paese.
E polemiche o meno,i turisti arrivano.
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