Magdi Cristiano Allam quando fu battezzato da Papa Benedetto XVI durante la veglia pasquale del 22 marzo 2008. Sullo sfondo il suo padrino, Maurizio Lupi (giornalettismo.com)
Magdi l’Apostata. Ma non come l’imperatore romano d’Occidente Giuliano, che nel quarto secolo cercò di restaurare il paganesimo tradizionale di fronte all’avanzata del cristianesimo. Al contrario, il giornalista di origini egiziane e naturalizzato italiano nel 1987 prende le distanze dalla Chiesa romana non perché rifiuta in toto il messaggio di Cristo ma perché ritiene che la declinazione della dottrina cattolica e l’attuale coesistenza di due papi non siano adeguati per tutelare i valori e le radici cristiane. Sullo sfondo lo spettro dell’Islam, la religione professata in precedenza da Allam e da diversi anni a questa parte avversata come il male assoluto. Le recenti aperture di Papa Francesco ala religione di Allah devono aver fatto andare su tutte le furie il Càtaro Magdi Cristiano, che con questa scelta polemica vuole in sostanza dire: cari vertici cattolici, non siete abbastanza cristiani e siete troppo morbidi con l’Islam.
Dalla sua conversione e dopo il suo battesimo (ricevuto nientemeno che da Papa Benedetto XVI la notte della veglia pasquale del 2008, padrino Maurizio Lupi, politico di spicco del Pdl e ciellino) Allam ha ribadito la propria avversione alla religione di Maometto: «Sono convinto che l’Islam sia un’ideologia intrinsecamente violenta così come è stata storicamente conflittuale al suo interno e bellicosa al suo esterno. Ancor più sono convinto che l’Europa finirà per essere sottomessa all’islam, così come è già accaduto a partire dal Settimo secolo». Stare a dibattere se l’arrivo degli arabi – e con loro della fede coranica - sia stato per l’Europa solamente una tragedia sarebbe ridicolo e fuori luogo. Anche perché nel medioevo e nell’era moderna i campioni di intolleranza per eccellenza non erano certo gli islamici. Tra crociate, processi alle streghe e inquisizioni varie anche la Chiesa non è certamente esente dal peccato dell’intolleranza. Ma questo a Magdi Cristiano forse non fa piacere ricordarlo. Parimenti, negare che una fetta cospicua dell’Islam odierno poggi su credenze e posizioni tutt’altro che accomodanti e tolleranti sarebbe ideologicamente scorretto. Sono questioni immani, che vanno ben oltre il semplice aspetto religioso e coinvolgono aspetti sociali, economici e perfino antropologici. Proprio per questo ridurre il tutto al piano dottrinale è, forse, una scelta comoda e semplicistica che non spiega nulla e contribuisce solamente a innalzare muri invece che ponti tra le diverse religioni.
C’è però un aspetto delle capriole fideistiche di Magdi Cristiano Allam che stupisce e che, per gli amanti di Aristotele, lascia basiti: la contraddizione. Perché se ha in parte certamente ragione Allam nel rivendicare le radici cristiane d’Europa, dall’altra la cultura classica e in particolare quella ellenica hanno un posto, quantomeno, di pari livello. Ma non è questo il punto, come se fosse una gara tra Zeus e Gesù. Il cuore della debolezza di Allam, oltre a una certa eccentricità mediatica, è affermare una cosa e mettere in pratica il suo contrario. Egli, per esempio, ha stigmatizzato «il buonismo che porta la Chiesa a ergersi a massimo protettore degli immigrati – e soprattutto – i clandestini». Essendo vissuto fino ai 20 anni in Egitto e, di fatto, poi emigrato in Italia, è un’affermazione quantomeno curiosa. Ribadendo poi l’apostasi della fede cattolica ma la ferma convinzione della fede nel cristianesimo (aspirando magari a fondare una nuova confessione, il “magdismo”) ha detto: «Continuerò a credere nel Gesù che ho sempre amato e a identificarmi orgogliosamente con il cristianesimo come la civiltà che più di altre avvicina l’uomo al Dio che ha scelto di diventare uomo». Non risulta chiaro quale sia il Gesù amato da Magdi Allam. Senza addentrarsi in complesse questioni teologiche come il monofisismo o la diatriba tra transustanziazionisti e consustanziazionisti che arroventarono in passato i concili della cristianità, anche il non- credente converrà sul fatto che il messaggio fondante di Gesù Cristo, stando a quello che ci è stato tramandato, è un inno alla pace, alla tolleranza e al rispetto del prossimo, e in particolare dei più umili e poveri. Anche e soprattutto quando il prossimo esibisce atteggiamenti ostili e violenti. Magdi “Cristiano” Allam è l’incarnazione vivente di come anche colui che si vanta di professare i più autentici valori cristiani possa di fatto agire in senso opposto.
L’integralismo islamico è certamente un problema, ma combatterlo con quello cristiano non solo appare poco sensato, ma anche profondamente contraddittorio. Cristianamente parlando.