Domani è il mio compleanno. Ma non farevi strane idee. Non ve lo sto dicendo per suscitare reazioni della serie: “Oh cavoli..è il suo compleanno..devo farle gli auguri..e magari portarle qualcosa?”
Assolutamente no. Anzi, vi dirò di più. Io non amo particolarmente i compleanni, tanto meno il mio. Sostanzialmente perché sentire che l’attenzione è tutta puntata su di me, non mi è mai piaciuto, e, da perfetta osservatrice (o scrittrice? Aspirante?), io AMO osservare la vita degli altri.
Questo ovviamente mi accade adesso. Quando ero piccola era tutta un’altra storia.
Aspettavo questo giorno per tutto l’anno, e il motivo è facilmente intuibile: i regali. Era un po’ come a Natale. Alla fine, di Gesù Bambino, chisssssenefrega, Natale=regalo. E così la notte della vigilia è la più bella, perché sai che il giorno dopo aprirai il tuo regalo, quello che hai tanto desiderato. E che dopo tanta attesa, il momento è vicinissimo.
Io però sono della fazione Oscar Wilde, che diceva: “L’attesa del piacere è essa stessa piacere”. Ecco quindi che, per me, era la vigilia il giorno più bello, non quello di Natale. Perchè sostanzialmente quel giorno era finito tutto.
Per la stessa ragione contorta, quando ero piccola, il giorno più bello non era quello del mio compleanno, ma quello prima, cioè oggi: il 4 maggio.
Certo, se avessi avuto l’occasione avrei bevuto quella pozioncina con su scritto: “Bevimi”, e sarei rimasta piccola per sempre. Da bambini è molto più facile essere felici
In sostanza quindi, il mio giorno gioiglorioso sarà domani, ma io nel paese delle meraviglie ci sono oggi, con tutte le mie speranze per la giornata di domani: quella del mio compleanno!
Forse sono matta più del cappellaio, però pensateci. Oggi posso sognare. Magari domani non riceverò quel regalo che mi piace tanto, la mia migliore amica non potrà venire a trovarmi, o semplicemente mi renderò conto che, vivendolo, è un giorno normale, esattamente come tutti gli altri.
Ma oggi no. Non può essere un giorno normale, perché è troppo vicino a quello che aspetto.
Oggi, per dirlo in modo poetico, è il mio sabato del villaggio. “Diman, tristezza e noia, recheran l’ore”, ma oggi, intanto, come una donzelletta, posso ornarmi il petto e il crine.
Oggi voglio seguire il bianconiglio, pensare che domani sarà una giornata gioigloriosa.
Praticamente oggi è il giorno del mio NON compleanno, esattamente come tutti gli altri (escluso domani). Però oggi è il mio NON compleanno per eccellenza.
E sapete che vi dico?? Mi faccio pure gli auguri!!!!!!! Perchè oggi mi sento ”in wonderland”, sto una meraviglia, e voglio sognare