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Un cammino da serpente

Creato il 27 novembre 2011 da Libereditor

Un cammino da serpenteVanin Antonio fu Adamo, 64 anni, vedovo, 4 figli.
Accusa di contravvenzione all’art. 27 della Legge sulle Privative, per essere stato trovato in possesso in casa, il 19 febbraio 1872, di 100 grammi di tabacco lavorato.
Sentenza del 26 novembre 1872: assoluzione.

Se esistono luoghi peggiori di quelli nei pressi del canal di Brenta, io non li ho ancora visti.
Di solito, quando fischia il vento nel bosco, si hanno sempre dei punti di riferimento per orientarsi; voglio dire i corsi d’acqua che uno risale o discende o attraversa secondo i casi. Nel canale non è così. Le montagne si elevano fitte tra loro e il vento, soffiando, gira su se stesso a formare dei turbini. Perciò la pioggia, portata dal vento, colpisce gli alberi da tutte le parti e non lascia crescere il muschio sul fianco nord del tronco come per solito avviene.
Il nostro cammino per tutto il resto di quella giornata fu un cammino da serpente, di precipizio in precipizio, di gola in gola, di pendio in pendio. Gli uomini si allontanavano ogni momento in cerca di selvaggina e bisognava sorvegliarli e richiamarli di continuo. A me sembrava che si andasse senza mèta, e, sia per la lentezza di quell’andare che per l’ululare del vento e per la tristezza che mi opprimeva, ero pieno di irritazione e di inquietudine. A ogni tratto credevo di sentirmi qualcuno alle calcagna.


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