

Da quando ho perso la vista vivo e vedo grazie a un cane, il mio Artu, e da quando sto con Artu ho imparato tante cose che altrimenti non saprei più fare. Insomma lui è i miei nuovi occhi, il mio bodyguard, la mia guida, la mia bussola, e via dicendo, in poche parole è vitale per me e senza di lui sono un pupazzo di neve, chiusa in una bolla e in un altro pianeta.
Da quando fondai la Blindsight Project diffondo la campagna sul cane guida, che finora ha fatto si che tanta gente tenuta fino a quel momento all'oscuro di disabilità visivie, di leggi e di ausili, trovasse la luce.
Ma di chi è la colpa di tutto questo buio? Chi ha voluto e vuole che in questa nazione non ci sia conoscenza in merito? E perché?
Il recente caso di una ragazza di Latina, a cui il preside ha impedito di stare in classe col cane guida, ha suscitato polemiche e varie scuole di pensiero (leggi tutto compreso articolo Corriere Sera), perché io ho scritto alla scuola, ho preso naturalmente le difese della ragazza, nel contempo però l'Uic, tra le più ricche, se non la più ricca, onlus d'Italia, quella che dovrebbe tutelare i nostri diritti di ciechi e degli ipovedenti, che fa? Difende la scuola!!
Se vostra figlia, o vostra sorella, fossero quella ragazza, sapendo che c'è una legge dal lontano 1974 che ne consente l'accesso ovunque (nel sito di Blindsight Project trovate la campagna cane guida da leggere e diffondere), che fareste? E cosa direste all'Uic, che anziché tutelare una disabile visiva (per cui prende milioni di euro ogni anno da tutti gli italiani!) difende la scuola, proponendo un compromesso visto che la ragazza ha una guida tattile in terra??
So bene che queste mie parole daranno fastidio a molti, ma non m'importa: avrei difeso quella ragazza anche se avessi ancora la vista, farlo come presidente mi mette in cattiva luce, ma solo nei confronti di chi puzza di buio e a chi ha mentalità mafiosamente antiche.
Nelle immagini: Artu elaborato da mia sorella Gloria ed io senza Artu.






