Le immagini dell’incendio avvenuto questa notte a Napoli stanno facendo il giro della rete. Quella che pubblichiamo qui, mostra cosa è rimasto della Città della Scienza. Nata negli anni 90 da un’idea di Vittorio Silvestrini della Fondazione Idis e inaugurata nel 2001, accoglieva una media di 350 mila visitatori l’anno ed era il simbolo della della rinascita di un quartiere segnato da decenni di inquinamento. Oltre al museo interattivo, ospitava un planetario, un centro congressi, un centro di alta formazione e un’area per mostre d’arte. Stando alle ultime notizie, la Procura di Napoli ha avviato un’inchiesta e disposto il sequestro dell’area. Si sospetta che l’incendio sia di origine dolosa, ma è una notizia da accertare.
Questo avvenimento ha un forte valore simbolico, sicuramente per la città di Napoli, ma anche per tutto il nostro paese: è il simbolo di un’Italia che non rispetta la scienza ma anzi le è ostile. E di un’Italia che non rispetta se stessa e quello che di meglio ha da offrire.
Consiglio di leggere le parole di Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze e National Geographic, sul suo blog:
“Allora ve la lascio così, in tutto il suo splendore. Perché non ho più nemmeno la forza di spendere lacrime per questo disgraziato paese. E mi tuffo già da adesso nella speranza rabbiosa che con l’impegno di tutti la si possa restituire a Napoli e a tutto il paese. Perché sarebbe un crimine non investire tutte le nostre forze per ricostruirla. Anzi, pensateci bene. Si potrebbe proprio ricominciare anche da qui, dalla Città della Scienza, a ricostruire il futuro.”
Per contribuire alla ricostruzione di Città della Scienza è disponibile il conto corrente, intestato a Fondazione Idis Città della Scienza – IBAN IT41X0101003497100000003256 – causale Ricostruire Città della Scienza.