Gabriella Costa - "il senso di un viaggio"
Dopo un lutto, una separazione o quando si devonoaffrontare scelte difficili: sono tante le situazioni nelle quali si sente ilbisogno di “rimettere insieme i pezzi” della propria vita o di “ricomporre icocci” dopo esperienze laceranti. Per farlo, c’è una tecnica che, proprioperché rappresenta una metafora di questo percorso, può aiutare a fare il“patchwork” giusto di interessi, emozioni, valori. Questa tecnica si definiscePsico-collage ed impararla è davvero facile. Ecco come fare.Una tecnica dell’arteterapiaMatite o tempere, creta e collage: tutte le varietecniche artistiche possono costituire degli efficaci strumenti terapeutici edi crescita personale. L'arteterapia, infatti, può essere definita unintervento di aiuto che utilizza i materiali artistici e il processo creativocome sostituzione o integrazione della comunicazione verbale essa si fonda sulconcetto che il “fare” (in questo caso fare-arte) produce ben-essere, aumental’autostima facendo sentire la persona come un individuo in grado di “fare”migliorando così la qualità della vita. Inoltre attraverso l’arteterapia si hala possibilità di attivare quelle risorse che tutti possediamo ma che spessodimentichiamo di avere attuando attraverso il processo creativo la capacità didare una forma al proprio vissuto trasmettendolo creativamente agli altri. L’artepossiede il grande pregio di esprimere e rendere visibile quello che èdifficile comunicare a parole, essa diventa così un mezzo di comprensione eattribuzione di senso dei propri vissuti. Infatti mentre le parole implicandola concettualizzazione del disagio possono mentire, nascondere o dimenticare ;le immagini non mentono, sono immediate prendono forma dal profondo di noistessi by-passando tutte le difese.Come si pratica.Perché l’arteterapia sia davvero efficace, però,questa non deve essere improvvisata, ma, almeno all’inizio, è necessaria laguida di un esperto. Nel suo studio, l'arteterapista prepara i materiali el'ambiente in modo da creare un clima di rilassamento e tranquillità per unpaziente o anche per un gruppo che parteciperà alla seduta.Lo scopo.Attraverso l’espressione artistica, la personaesprime contenuti personali che possono essere ricordi, sensazioni, emozioni edattua un riconoscimento di sé e della propria presenza in grado di lasciare unatraccia. Inoltre, nel momento in cui le sensazioni si traducono nell'oggettoartistico, avviene un processo di autocomprensione più profonda. Questo accadeperché il riuscire a raffigurare immagini, sentimenti ed emozioni, dando adessi una forma visiva concreta, permette di poterli osservare come qualcosa distaccato da sé, mettendo in atto quella “distanza emotiva” necessaria alla loroesplorazione. Ecco allora che anche nelle immagini piùcariche di sofferenza e di angoscia (ad esempio il ritratto di una persona carache non c’è più) si crea uno spazio di comprensione ed elaborazione. Cos’è lo “psico-collage”Lo psico-collage, quindi, non è altro che una formadi arteterapia che si avvale dell’uso di questa tecnica artistica. Ecco in cosaconsiste.Cos’è il collage.Come tecnica artistica, il collage appare per laprima volta agli inizi del ventesimo secolo, con gli artisti del novecento. Laparola "collage" viene dal francese e significa letteralmente"incollare", così oggi si definisce con questo termine, qualsiasimanufatto realizzato incollando sulla superficie uno strato, ovvero un’operaottenuta attaccando insieme elementi, anche diversi, come carta di giornale,carta da parati, illustrazioni, stoffa su una superficie piatta. Per quantoriguarda il suo uso in arteterapia, questa tecnica è una delle più semplici,proprio perché si avvale del solo uso di carta, forbici e colla e non prevedeuna particolare predisposizione alla manualità. Non a caso è uno dei primiprocedimenti artistici che vengono insegnati ai bambini nelle scuole.La versione “psicologica”.Il collage psicologico è caratterizzato dal fattoche, pur restando invariata la tecnica, sono i “ritagli” o inserti scelti ed illoro modo di combinarli ad avere un valore speciale, proprio perché si trattadi “immagini” che ci riguardano da vicino, che in qualche modo parlano di noi.Il foglio bianco diventa lo schermo su cui proiettare i nostri fantasmi, lenostre paure, i nostri ricordi, una sorta di filo d’Arianna che ci conduceattraverso il labirinto del nostro inconscio fino al centro di noi stessi. Essoci permette di mettere in scena la nostra fiaba interiore accedendo al nostroimmaginario lasciando tuttavia intatte le nostre difese. Infatti in arteterapiail Collage è una grossa maschera che rispetta molto le difese di chi lo fa :attraverso una immagine ci si può nascondere e permettere che essa parli innostra vece.In più è un ottimo mezzo per abbassare il criticointeriore, colui che mina continuamente la fiducia in noi stessi nonnecessitando di alcuna particolare competenza artistica.Inoltre dal punto di vista strettamente psicologicoattraverso le varie fasi: la scelta dell’immagine, la de-struttrazione (taglioo strappo della figura) e la ri-configurazione dello scenario (che finoall’incollaggio può essere riposizionato all’infinito), permette disperimentare , ri-creare e ri-organizzare nuove e diverse ambientazioni comepossibili metafore di situazione di vita.Come fare un collage "psicologico".Anche la tecnica del psico-collage dovrebbe essereappresa da un primo incontro con un terapeuta che possa aiutare ad esplorare ilrisultato finale, ma, una volta apprese le chiavi di lettura dei propri lavori,questa tecnica si può applicare anche a casa. Ecco come.Creare l’ambiente giusto.Bisogna prepararsi al momento di psicocollage concura, scegliendo un’ora della giornata o della settimana in cui ci si sentaliberi e non si vada di fretta. E’ importante anche scegliere un angolo dellacasa consono, di solito riservato, luminoso e dove poter raccogliere anche unabuona mole di materiale (riviste, cataloghi, poster…).Scegliere i ritagli.E’ questa la fase più importante: cercare di capirequali immagini descrivono meglio lo stato d’animo che vorremmo rappresentare,sia esso di gioia, tristezza, inquietudine oppure, e questa è la cosa che disolito invito i miei clienti a fare, farsi catturare dall’immaginesenza riflettere molto cercando così di far lavorare la parte destra delcervello quella più legata all’inconscio . Questa ricerca si puòfare utilizzando riviste o cataloghi ma anche la rete può aiutare. Allora, seriusciamo a dare un nome alle immagini che “desideriamo”, possiamotranquillamente cercare su internet, scegliendo e stampando quelle che,d’istinto, rappresentano bene sentimenti e sensazioni del momento che vorremmoesprimere. In altre situazioni, quando cioè, si vivono stati di malinconia,rimpianto o si fa fatica ad elaborare una perdita, possono essere utilimateriali personali come foto, vecchi biglietti, pagine di diario.Fare il collage.Una volta raccolto tutto il materiale, si puòpassare alla fase di assemblaggio vera e propria. E’ sufficiente scegliere unsupporto ed iniziare a sistemare le varie immagini prendendosi tempo percambiare o spostare i vari accostamenti solo quando si è soddisfatti e si sentedi aver finito l’opera si può incollare ed in seguito è moltoimportante dare un nome al proprio lavoro in modo da riportare a livello dicoscienza quello che si è fatto di istinto ad incollare, creando gli accostamentiin base all’istinto e senza pensare al fatto di dover ottenere un’operaartistica.Guardare se stessi attraverso il collage.Una volta terminato il lavoro, si può passare allaterza fase, la più delicata che consiste nell’esplorazione del risultato ottenuto;soffermandosi sulle risonanze che le varie immagini evocano in noi (cosa midice quella foto? Cosa mi ricorda?) oppure sugli accostamenti tra i varielementi immaginando, magari, un ipotetico dialogo tra di loro In sintesi: inquesta fase è giusto guardare l’opera come un film o un fotoromanzo: con lamassima sincerità possibile e cercando di dare attraverso il collage un sensoallo stato d’animo di partenza cercando di dare un nome all’emozione che salein figura dallo sfondo .Ripetere il procedimento.L’obiettivo dello "psico-collage" è quello di farechiarezza dentro di sè, portando fuori emozioni e sentimenti e permettendocosì, di vivere questi stati d’animo come spettatori e non come attori. Questoè fondamentale per l’elaborazione degli stessi. Però, per andare davvero inprofondità dentro se stessi, non ci si può fermare ad un solo esercizio.Quindi, è importante che lo psicocollage diventi un’abitudine, un appuntamentocon se stessi e con la propria interiorità.Il Collage è una tecnica assolutamente adatta atutti :
- per gli anziani può essere un modo per legare conun immaginario filo i ricordi sollecitati da immagini oppure davecchie fotografie
- per i disabili è una maniera perinnalzare la loro autostima creando qualcosa di artisticamente valido
- per i bambini il tagliare e incollare è uno deiprimi “giochi” che li fa sentire artisti in erba
- per gli adulti con la sindrome del “non so farenulla” è un approccio che cambia completamente la loro prospettiva del “saperfare”
- Favorire la comunicazione delle proprie emozioni
- Promuovere l’autoconsapevolezza e l’accettazione disé
- Sviluppare la propria identità creativa edimmaginativa
- Innalzare l’autostima tramite l'atto creativo