- Il Cacciatore – 1978 - ♥♥♥♥♥ -
di
Michael Cimino
Ci sono tantissimi film sulla guerra e poi c’è Il Cacciatore, forse il precursore di tutti i film che hanno parlato non solo della guerra ma di come quest’ ultima cambi la vita delle persone che la fanno. Di come queste persone siano delle vittime di un terribile evento che non permetterà più di vivere le loro emozioni, i loro sentimenti e principalmente la loro vita come una volta. Perchè c’è un prima e c’è un dopo. E queste due fasi Michael Cimino vuole ben sottolinearle dilatando i tempi narrativi del suo capolavoro e mostrando allo spettatore la vita di tre giovani amici, operai della Pennsylvania, prima e dopo la loro attiva partecipazione alla fallimentare guerra degli Stati Uniti in Vietnam. La prima parte del film per certi versi ricorda quella lunga sequenza del matrimonio presente ne Il Padrino, che allo stesso modo serve per narrarci quella che era prima la vita dei nostri protagonisti fino al triste presagio durante il matrimonio: una goccia di vino che cade sul vestito della sposa. Nessuno dei protagonisti se ne avvede, ma Cimino, con un primo piano, vuole renderlo noto allo spettatore come a voler profetizzare che da quel momento in poi la vita dei tre amici sarà in modi diversi distrutta. I movimenti della macchina da presa ( in maggioranza carrelli e piani sequenza) sono frequentemente lenti perchè il regista non vuole farci perdere nessun particolare di ciò che ci mostra. I personaggi sono ottimamente delineati e ricchi di particolari. Di Mike (Robert De Niro) spicca la sua freddezza sia nel cacciare prede sia nel momento della roulette russa sotto prigionia, una freddezza che però sa riconoscere quando essere leale sia durante la straordinaria sequenza di caccia nella quale risparmia il cervo dopo aver sbagliato il suo unico colpo, sia nel finale quando tenta di riportare a casa l’ amico Nick ( Christopher Walken). Nick è invece un amante del gioco d’ azzardo e lo si nota sia prima della loro partenza per il Vietnam che in seguito quando ormai traviato dai dolori della guerra che ha generato in lui follia si dà all’ azzardo della roulette russa in una Saigon ormai sotto scacco. Infine Steven è forse il personaggio più umano e innocente avvolto da un’ tragico destino fin da quando quella goccia di vino al suo matrimonio cade sul vestito della sua sposa. Anche le donne che restano a casa sono straordinariamente presenti nel film di Cimino. Una superba e bellissima Meryl Streep dà alla sua Linda credibilità nell’ interpretare una donna, amata da due uomini (Nick e Mike), sofferente ma incapace di comprendere fino in fondo le ragioni del suo dolore. E’ un film equilibrato Il Cacciatore che non lascia predominare nè la drammaticità della commozione nè quella della crudeltà, ma li rappresenta entrambe come un affresco che lo spettatore osserva provando anch’ egli una commistione di emozioni alla visione. Tutto fino a giungere a un finale catartico e che invita alla speranza: quel God Bless America cantato da tutti i “reduci” dopo il funerale dell’ amico Nick.
( Un Colpo solo...)
( Un Colpo solo...)