Un compleanno diverso

Io sono un diverso: lo dice la Chiesa, lo dicono alcuni politici, lo dice anche la gente. Lo dico anche io. Sono diverso. Io sono troppo sensibile per tutto, ho un carattere  di merda. Sono sensibile a prescidere dalle cose o dalle persone invece dovrei maturare e pensare che ci sono persone e persone. Devo imparare a fare selezione ma più me lo dico e più non ci riesco.

Devo maturare già, e non è certo un anno in più di calendario che mi aiuta. Questo è un compleanno diverso dai passati: sono irabondo, iracondo e iradondo (che non esiste) e ho l'umore a dondolo. Un giorno tranquillo, un giorno malinconico, un giorno pensieroso. Quando è stata l'ultima volta che mi sono detto felice? Non lo ricordo.

L'unica cosa certa è che sono arrivato ad un punto di non ritorno, la crisi che sto vivendo non so dove mi porterà. La vivo. Il compleanno? anche questo senza sorprese e a parte una colazione con alcuni amici, lo trascorrerà come un giorno qualsiasi. Sono consapevole che la presunta normalità che voglio dare a questa giornata non mi rende diverso ma uguale, stereotipato, banale.

E quindi forse anche questa volta mi sono illuso di essere diverso. Sono come tutti, nulla di speciale. Non sono diverso, glielo spiegate voi a Papa Ratzinger?

Un Amoon qualsiasi in un giorno qualunque.