Ecco, l'alba invernale in città non l'avevo ancora mai vista. Io sono abituato a quella di campagna. Non te ne accorgi dalla luce, ma dall'aria che cambia, pungente, e da quell'odore di fieno che viene dalla stalla appena le mucche si destano e razzolano piano.Invece in città è diverso. La mattina sembra non arrivare mai, non c'è un odore che cambia, non c'è un orizzonte da cui si affacci una prima fioca luce. Tanto che non capisci se la lunga notte insonne che hai appena passato, non sia invece una illusione infinita.Ci hanno chiamato a Riga a portare via la neve, noi contadini. Coi trattori, i camion, gli autocarri. Ieri sera ho lasciato una vacca che aveva appena partorito e mi sono messo per strada, da Ogre con il trattore ci vogliono tre ore per raggiungere Riga.Erano ottanta anni che non ne cadeva tanta, i cittadini, povere bestie, non sapevano come fare. Il governo, ci hanno detto, vi pagherà la benzina, ma poi non si fidavano, avevano paura che ne rubassimo tanta per rivendercela. Così molti si sono arrabbiati e sono rimasti a casa. Io sono andato, perché poi una notte a Riga, pure a spalare neve col trattore, mi sembrava una cosa bella, poi un giorno da raccontarla a sera. Però non è stato facile raccapezzarsi in tutte queste vie, e in tutti questi muri di neve sui marciapiedi. E' che noi sappiamo come si munge una mucca, quanto latte portare al mercato, come stipare il fieno in cascina. Sappiamo pure quali alberi tagliare, che non travolgano i tetti e i fili della luce, quando ci accorgiamo che la neve è troppa. Sappiamo vivere la vita che ci è stata insegnata. Quelli di Riga invece, si svegliano la mattina e vorrebbero avere le strade pulite, e il magari il caffè già caldo. Il mio amico Karlis ha bestemmiato tutto il pomeriggio, non voglio andare a pulirgli le strade a quei russi di Riga, diceva. Poi è salito sul camion e stanotte ha tirato su quintali di neve dal ponte Zemitans e dalle strade del quartiere di Purvciems. Hanno detto che tutti insieme, solo stanotte, abbiamo portato via 15 mila metri cubi di neve.Perché poi almeno, quei signorini del governo e del comune di Riga, si rammentino che arriviamo noi contadini, come sempre nella storia di questo paese, quando non c'è altro santo a cui votarsi.Magazine Italiani nel Mondo
Ecco, l'alba invernale in città non l'avevo ancora mai vista. Io sono abituato a quella di campagna. Non te ne accorgi dalla luce, ma dall'aria che cambia, pungente, e da quell'odore di fieno che viene dalla stalla appena le mucche si destano e razzolano piano.Invece in città è diverso. La mattina sembra non arrivare mai, non c'è un odore che cambia, non c'è un orizzonte da cui si affacci una prima fioca luce. Tanto che non capisci se la lunga notte insonne che hai appena passato, non sia invece una illusione infinita.Ci hanno chiamato a Riga a portare via la neve, noi contadini. Coi trattori, i camion, gli autocarri. Ieri sera ho lasciato una vacca che aveva appena partorito e mi sono messo per strada, da Ogre con il trattore ci vogliono tre ore per raggiungere Riga.Erano ottanta anni che non ne cadeva tanta, i cittadini, povere bestie, non sapevano come fare. Il governo, ci hanno detto, vi pagherà la benzina, ma poi non si fidavano, avevano paura che ne rubassimo tanta per rivendercela. Così molti si sono arrabbiati e sono rimasti a casa. Io sono andato, perché poi una notte a Riga, pure a spalare neve col trattore, mi sembrava una cosa bella, poi un giorno da raccontarla a sera. Però non è stato facile raccapezzarsi in tutte queste vie, e in tutti questi muri di neve sui marciapiedi. E' che noi sappiamo come si munge una mucca, quanto latte portare al mercato, come stipare il fieno in cascina. Sappiamo pure quali alberi tagliare, che non travolgano i tetti e i fili della luce, quando ci accorgiamo che la neve è troppa. Sappiamo vivere la vita che ci è stata insegnata. Quelli di Riga invece, si svegliano la mattina e vorrebbero avere le strade pulite, e il magari il caffè già caldo. Il mio amico Karlis ha bestemmiato tutto il pomeriggio, non voglio andare a pulirgli le strade a quei russi di Riga, diceva. Poi è salito sul camion e stanotte ha tirato su quintali di neve dal ponte Zemitans e dalle strade del quartiere di Purvciems. Hanno detto che tutti insieme, solo stanotte, abbiamo portato via 15 mila metri cubi di neve.Perché poi almeno, quei signorini del governo e del comune di Riga, si rammentino che arriviamo noi contadini, come sempre nella storia di questo paese, quando non c'è altro santo a cui votarsi.Potrebbero interessarti anche :
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