DAL BLOG AVANA SOLO ANDATALo so che questo è un blog cubano, ma ci sono poche volte che una passione come la mia, per uno sport cosiddetto minore, riceve un regalo così grande. Quello che segue è l'articolo del sito della Federazione Italiana Nuoto con la cronaca dell'incredibile vittoria italiana ed un riassunto delle medaglie mondiali di questo sport bellissimo, dove l'Italia ha il suo meritato rilievo. Non dimentichiamoci che in questo successo c'è anche un po' di Cuba che ha dato i natali ad Amaurys Perez, incredibile difensore che a 35 anni diventa campione del mondo. Insomma, il Settebello è tornato.
SHANGHAI - Il mondo ci guarda col naso all'insù. Come nel 1978. Come nel 1994. L'Italia è campione del mondo di pallanuoto per la terza volta nella storia. Dopo una partita lunghissima e piena di emozioni batte la Serbia 8-7 sfilandole la corona. Dopo aver superato Sudafrica, Stati Uniti e Gerrmania nel girone preliminare; dopo aver battuto la Spagna vice campione del mondo nei quarti, la Croazia campione d'Europa in semifinale e la Serbia campione di Roma 2009. Un cammino esaltante, senza fermate intermedie, illuminato dalla competenza dello staff tecnico e dal coro unanime delle tante voci azzurre.
E' la Nazionale di Tempesti e Felugo, già d'argento a Barcellona 2003, capitano e vice capitano, anime del gruppo, fondamenta del progetto Settebellissimo. Dei romanisti Presciutti, che festeggia alla Totti ogni gol col pollice in bocca, e Gitto, cresciuto nella Lazio senza dirlo a nessuno, altrimenti non gli facevano assistere alle partite in curva sud. Del mancino Gallo da Siracusa, come il cittì Campagna, che ha imparato pure a fare gli assist. Del secondo portiere Pastorino, sempre presente, collante del gruppo e voce pronta a farsi sentire. Dei centroboa Aicardi e Deserti, classe, duttilità, potenza e sacrificio al servizio del gruppo. Di Figari, mani da pianista e fisico alla 'Dotto', che ferisce di fioretto. Di Giorgetti l'ungherese, Fiorentini il croato, Figlioli l'australiano, Perez il cubano, tutti stretti nella bandiera italiana a cantare l'inno di Mameli con la medaglia d'oro al collo. Loro, più italiani di tanti. Ma anche dei Lapenna, Giacoppo e Luongo, ultimi esclusi dalle convocazioni, e degli altri componenti del gruppo di 20-22 giocatori che, come esorta a ricordare il cittì Campagna "sono stati e saranno determinanti per la crescita della Nazionale. Hanno vinto anche loro".
La festa comincia con la sirena del secondo tempo supplementare che decreta la fine di una finale vinta almeno tre volte. Tutti in acqua, poi sul bordo vasca a festeggiare insieme a Filippo Magnini e a tutta la Nazionale di nuoto con Federica Pellegrini in tribuna ad applaudire. Ad abbracciare il Presidente della Federnuoto Paolo Barelli e tutto lo staff federale. Maurizio Felugo piange, Francesco Attolico dalla panchina si gode lo spettacolo e chissà se ripensa ai sui trionfi, Alessandro Campagna e Amedeo Pomilio sono completamente bagnati. Anche sulle tribune si fa festa. Il pubblico cinese ha scelto l'Italia fin dall'inizio. Solo i serbi sono in silenzio. Tutti gli altri si stringono intorno ai Campioni del mondo. A Shanghai si è aperto il nuovo ciclo della pallanuoto italiana!