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Un cuore che sempre pulsa – PAOLO RUFFILLI

Creato il 09 ottobre 2012 da Thoth @thoth14
Un cuore che sempre pulsa – PAOLO RUFFILLI

Paolo Ruffilli

Il cuore è soltanto un organo vitale del corpo, non solo umano ma anche animale, o è qualcosa di più grande, di più importante, di più misterioso? Sappiamo che se il cuore si ferma, le funzioni vitali cessano e sopraggiunge la morte. Sappiamo che i battiti del cuore scandiscono il ritmo della vita, che il pulsare del cuore da movimento al sangue e riscalda, rianima e vivifica. Un cuore rosso, ardente, caldo e tellurico come lava è il simbolo della passione, l’ emblema dell’amore fra l’uomo e la donna. Il cuore allora è davvero un qualcosa che va sempre oltre i propri significati e la propria realtà; molteplice e sfaccettato come nessun’altra cosa.

AFFARI DI CUORE è una raccolta di poesie scritta da una voce significativa e costante nel panorama della letteratura italiana. Paolo Ruffilli ne è l’autore, e si tratta, peraltro, della sua ultima fatica letteraria. Al di là dei luoghi comuni, al di là di quanto si è scritto e parlato di questa raccolta di poesie, rimane una cosa, fondamentale e primaria, che domando con urgenza: le pulsioni del cuore, i sentimenti più profondi o più oscuri, la passione provata, vissuta o soltanto immaginata; in breve l’amore può ancora essere affidato alla parola che lo sublima e lo esalta o semplicemente lo racconta, al Canto che lo porta all’ascolto degli uomini, alla Poesia che lo rende eterno, immortale? Ho sempre ribadito, e ribadisco ancora, che questa è un’era di sentimenti estinti, di passioni bruciate e incenerite dal sesso sfrenato, dall’amore ridotto a mercificazione assoluta, del sentire e del percepire dell’anima trasformate in perversioni senza limiti e che perciò, talvolta, diventa quasi una lotta impari ed immane voler “purificare” l’Amore da tutte le scorie velenose della modernità. Talvolta penso anche che la Poesia non basti più a sostenere, ad aiutare, a dare una via d’uscita tanto la situazione odierna, il mondo che si presenta ogni giorno sotto i nostri occhi completamente disincantati sono privi di umanità e di calore. Eppure, quasi oserei dire, ci si “aggrappa”, noi per primi intermediari con i nostri versi della realtà e dell’Assoluto, al poetare per esprimere, per esternare, per raccontare gli “affari” di cuore. Ho spesso dialogato con Paolo Ruffilli.

Un cuore che sempre pulsa – PAOLO RUFFILLI
Ho quasi sempre comunicato con lui per mezzo della Poesia, della parola che viene dall’Essenza e dall’Essere e all’Essere e all’Essenza conduce, quasi come in una sorta di linguaggio segreto, da iniziati col quale riusciamo a capirci e tentiamo di capire il mondo che ci circonda, fin dall’inizio, ossia dagli anni in cui (prima metà degli anni duemila) egli è stato il curatore della mia raccolta di poesie PETALI GRIGI per le Edizioni del Leone di Venezia. C’è poeticità e ispirazione; c’è forza e sentimento; c’è scontro e riconciliazione: piccole incomprensioni e dolore muto e nascosto nelle poesie di AFFARI DI CUORE, realtà tutte dell’ amore, impossibile che non ci siano in un rapporto di coppia, anche fragile e passeggero. Il loro linguaggio scava, cerca, riporta alla luce le ere sublimi del canto quando al poeta-vate l’uomo dava il suo cuore con tutto quel che contiene affinché ne cantasse con dovizia di particolari e disinteresse materiale e ne trasmettesse la forza, l’audacia o il disinganno ai posteri, cioè alle generazioni future, attraverso i secoli e a volte anche i millenni. I versi iniziali della lirica PAOLO E FRANCESCA ne sono un esempio, adattato all’oggi, convulso e paranoico, immuni tuttavia dall’odierno agire schizofrenico e assurdo. Il tempo rallenta, l’ora si concentra nel movimento dell’incavo della mano, nell’abbandono privo di tensione, nel tacere tranquillo; in un riposo che sembra quiete raggiunta delle e nelle cose; nell’alito del vento che è soffio discreto e benefico. Versi che parlano e molto più spesso non parlano, ma cercano di afferrare il silenzio nel frastuono incessante, negli schiamazzi continui del giorno e della notte divenuti monotoni e privi di fascino. Versi formati da due parole appena o da una parola soltanto come un verbo al gerundio o un avverbio di tempo tra due virgole prima di una congiunzione che rimarcano il presente e attenuano un’ansia innaturale e consueta per il futuro. L’Amore e la Poesia, vecchi quanto l’uomo, remoti quanto la nascita dell’Universo, ancora possibili, ancora reali, in un modo o in un’altro, in AFFARI DI CUORE di Paolo Ruffilli. Amico nel difficile dispiegarsi dello scrivere, compagno di viaggio nell’esplicare ludico e doloroso dell’ascolto del Dire Originario la Poesia, un giorno, salverà il mondo dalla distruzione? Salverà, la Poesia, gli uomini dalle loro follie inconsce e dal male che essi operano? L’Azzurro, colore della vita e dell’incanto, della purezza e delle meraviglie; il colore dei poeti e dei bambini trasfigurerà la Terra… Sì, un giorno.

Francesca  Rita  Rombolà

C’è un’ora in cui

tutto riposa

e, finalmente,

trova il suo posto inaspettato

ogni cosa

e l’alito del vento

facendosi discreto

invita il movimento

dentro l’incavo

della sua posa…

è come quando

il gatto steso

chiude il suo cerchio

con uno scatto…

Le voci assottigliate

tintinnano appena

come le posate

contro il piatto

è la promessa della vita

è quasi una certezza

distesa e preservata

dentro la fortezza.

Sfiorandomi,

la testa con la mano,

stavo sul piccolo

divano del giardino

leggendo

di Paolo e di Francesca

dispersi nell’aere dell’inferno.

E tu di già partita

fissandomi, discesa

e risalita di nuovo sulla bici,

piangendo mi chiedevi:

<< Perchè siamo infelici? >>

E’ la lirica che chiude la sezione CANZONETTE DELLA PASSIONE AMARA, tratta dall’ultima raccolta in versi di Paolo Ruffilli.


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