Dal connubio tra alcune note associazioni anti-mafia come AddioPizzo e Libero Futuro e il comitato Libero professioni “Paolo Giaccone” è nato un vademecum per coinvolgere i professionisti nella lotta alla malavita.
Si chiama “Manifesto del Professionista Libero” e può essere sottoscritto online. L’intento è di richiamare all’impegno etico tutti coloro che, per il lavoro che fanno, sono sotto il mirino del racket.
Ecco il testo:
Io sottoscritto, consapevole che l’inosservanza costituirebbe violazione dei doveri deontologici professionali, mi impegno:
1 ad adoperarmi perché l’attività professionale sia esercitata nel rispetto degli interessi della collettività in considerazione della sua funzione sociale e a non svolgere l’attività professionale in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana;
2. a denunciare, con il sostegno delle associazioni antiracket della FAI, ogni illecita richiesta di danaro, prestazione o altra utilità formulata anche attraverso agenti, rappresentanti o dipendenti e, comunque, ogni illecita interferenza riscontrata nell’esercizio delle mie specifiche competenze professionali;
3. a respingere e denunciare qualsiasi altra forma di pressione o imposizione mafiosa tesa a condizionare la mia attività e autonomia professionale;
4. a non prestare la mia opera professionale, anche sotto forma di pareri e consigli, a soggetti condannati per mafia o comunque incorsi in gravi violazioni di legge, qualora non previsto per legge e salvi i casi di necessità, per salvaguardare i diritti fondamentali della persona umana, come il diritto alla salute ed il diritto alla difesa nel giusto processo;
5. a non proporre o concludere affari o stringere patti societari con soggetti imputati o condannati per mafia;
6. a denunciare, qualora non contravvenga allo specifico segreto professionale previsto per legge o dagli specifici Codici deontologici professionali, ogni intimidazione o imposizione mafiosa di cui dovessi venire a conoscenza nello svolgimento della mia attività e comunque nell’ambito delle mie specifiche competenze professionali e responsabilità individuali;
7. ad informare il Comitato, senza omissioni, su tutte le vicende rilevanti, giudiziarie e non, che riguardano la mia attività professionale;
8. a prestare la massima collaborazione per la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose;
9. a spingere i miei committenti, qualora fossero taglieggiati, a denunciare gli estorsori;
10. a preferire, sia nello svolgimento dell’attività professionale che nella qualità di cittadino consumatore, i prodotti, i beni e i servizi offerti dai Professionisti Liberi, dalle imprese inserite nel circuito del Consumo critico Addiopizzo e dalle aziende che producono sui beni confiscati alle Mafie.