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Già l'attesa del derby romano è qualcosa di angoscioso, vissuto dentro tutto uno psicodramma fatto di interviste, rivelazioni, polemiche sull'arbitro designato o che sarà sicuramente designato, ricordi di antiche vittorie o sconfitte, di antichi e recenti torti subiti, etc. ma quello di quest'anno, complice la pausa per le partite delle nazionali, è ancora più pesante e difficile da vivere.
Naturalmente non poteva mancare la solita telenovela sulla possibile assenza di Francesco Totti, che da anni viene riproposta in replica ad ogni edizione del derby capitolino. Quest'anno però molti assicurano che Totti stavolta non giocherà davvero e che al massimo siederà in panchina, essendo intenzione del nuovo tecnico giallorosso Luis Enrique di schierare solo i giocatori che si sono allenati per tutta la settimana.
La partita però si annuncia diversa dalle precedenti non solo per l'assenza del capitano romanista, ma soprattutto perché appare diversa la posizione delle due squadre.
Per la prima volta dopo anni questa volta sembra la Lazio a volersi far preferire nei pronostici, nonostante le due squadre si presentano appaiate in classifica a 8 punti.
La squadra biancoceleste sembra infatti più solida e pronta della rivale, avendo almeno sulla carta rafforzato la squadra che l'anno scorso ha conquistato la qualificazione per la Europa League con giocatori ben rodati e da considerare affidabili anche per gare che richiedono esperienza e capacità di tenere i nervi ben saldi, come appunto il derby romano.
La ASRoma invece è appena all'inizio di una vera e propria rivoluzione, sia nell'assetto societario sia in quello tecnico, avendo affidato una rifondazione totale della squadra, scegliendo giocatori giovani e dal rendimento ancora da vagliare, ad un tecnico anche lui giovanissimo, senza esperienza e per di più straniero.
Bisogna pure dire però che, dopo le prime traballanti prestazioni, la ASroma abbia trovato una sua via da percorrere verso buone prestazioni e una classifica di vertice, anche se la Lazio ha confermato di poter arrivare alla vittoria senza brillare per il bel gioco, ma solo colpendo a freddo con le proprie individualità.
Certo però che la pressione sembra gravare soprattutto sulle spalle dei biancolcelesti, che hanno perso gli ultimi 5 derby giocati (quattro con Edy Reja in panchina) e questo è uno degli elementi che disturbano l'ambiente biancoceleste, oltre alle usuali contestazioni rivolte alla società per motivi vari.
La Roma invece sembra vivere questo momento di forzata transizione con animo più tranquillo e perfino la tifoseria più accesa sembra in qualche modo rassegnata a dover subire dei rovesci improvvisi durante la stagione.
Il derby però è da sempre una partita che ha una logica tutta particolare e sfugge ad ogni pronostico.
Nel derby in realtà la cosa più importante non è tanto vincere quanto non perdere. Uscire non battuti dalla stracittadina permette infatti di riprendere in tranquillità il campionato, mentre un'eventuale sconfitta provocherebbe polemiche e risentimenti che si trascinerebbero per settimane.
Non è quindi escluso che dalla partita di domenica esca fuori il classico topolino partorito dalla montagna, ovvero un pareggio magari privo di emozioni.
L'unica cosa che per ora può fare il tifoso è quella di seguire le notizie che via via giornali e radio, le onnipresenti radio romane, diffondono sulle condizioni fisiche dei giocatori, anche se non sembrano esserci grandi problemi e, a parte Totti, le due squadre dovrebbero avere a disposizione tutti gli effettivi.