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Un domani tocchera' a loro: dall'unicef cronache dei "senza speranza"
Creato il 27 febbraio 2011 da Alessandro @AleTrasforiniIl desolante spettacolo offerto da leader politici che irridono a tutto campo la scuola pubblica di fronte a platee di cosiddetti cristiani riformisti (?) non rende l'idea del contesto nel quale l'istruzione e la condizione giovanile va precipitando, senza appiglio alcuno. Tra i venti ed i trenta hai un passato ma non hai futuro, tra i dieci ed i venti non hai nè presente nè avvenire.
Sotto i dieci anni, neanche perdere tempo a parlarne.
Nella sola Italia saranno fortunati i bambini a nascere con un debito pubblico pro-capite di 30mila Euro, pendenti come spade di Damocle su teste incolpevoli ed inconsapevoli.
Saranno fieri di bruciare i primi anni di lavoro pagando le colpe di errori commessi da altri, da quelle stesse persone che un tempo qualcuno chiamava massima classe dirigente.
Al di fuori dello stivale, la condizione giovanile non migliora affatto.
Stando al rapporto presentato dall'Unicef per il 2011 appena inaugurato, un quinto degli abitanti al mondo sono adolescenti di età compresa tra i 10 ed i 19 anni. Sono un esercito, un popolo che attende il proprio turno sperando di essere danneggiato il meno possibile da chi governa ed amministra il bene pubblico in questi tempi.
La condizione collettiva di questa enorme tribù vede 1,2 miliardi di persone con in mano fiori e semi di speranza per loro stessi e per il mondo che li circonda. Il rapporto è emblematicamente intitolato "Adolescenza: il tempo delle opportunità".
Adolescenza come opportunità, appunto: "L'adolescenza è proprio l'età dell'opportunità, quella in cui si può consolidare i progressi compiuti nella prima infanzia." è l'opinione di Anthony Lake, direttore generale dell'Unicef.
E' necessario fare il possibile per svegliare queste occasioni potenziali, trasformandole in certezze.
La visione del mondo in affitto però manca, da tanto e troppo tempo; mancano quelle necessità di salvaguardia e tutela per le quali i giovanissimi non devono essere costretti ad inseguire chimere.
Sarebbe necessario recuperare il terreno da condizioni di povertà, sfruttamento, abuso e violenza su chi non ha voce per difendere sè stesso ed il proprio avvenire.
La voce di chi può parlare ed arrivare nel mondo deve farsi sentire, deve prendere posizioni per denunciare questo osceno e perenne sciacallaggio a cui gli indifesi sono sottoposti.
Stando al rapporto Unicef, sono stati intrapresi e realizzati miglioramenti essenziali per i bambini fino ai 10 anni: meno mortalità infantile, più tutele per salvare giovani vite.
Molto è ancora da fare, invece, sul fronte di scuola ed emancipazione femminile.
Il monito principale sembra essere quello di salvare le bambine da matrimoni precoci ed episodi qualificati come fucina per eslcusioni sociali. Oltre 70 milioni di adolescenti in età da scuola media non frequentano alcun tipo di istruzione, mentre le ragazze patiscono tassi più elevati di violenza domestica e sessuale, incorrendo nel rischio da Hiv.
La stragrande maggioranza degli adolescenti di oggi (88%) vive in Paesi in via di sviluppo.
150 milioni di giovanissimi sono costretti al lavoro minorile, tralasciando futuro scolastico e speranze di domani migliore.
Un adolescente su cinque sembra soffra di problemi di salute mentale o comportamentali.
Nel solo 2009 i giovanni hanno infine toccato il picco di disoccupazione, arrivando a sfiorare l'indice di 81milioni.
Qualcosa è stato fatto, troppo è ancora da fare.
Un domani toccherà a loro, è risaputo.
A noi la missione di dargli abbastanza forza per governare l'astronave.
Ne saremo capaci, ne sono sicuro.
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