“Quando sono rientrata in Italia con un contratto di “rientro dei cervelli” ho avuto un’esperienza -in generale- positiva, anche se ho percepito le difficoltà dell’università italiana nel selezionare i più meritevoli e nell’organizzare le risorse in modo efficiente. Gran parte dei risultati positivi conseguiti sono infatti frutto di singole persone, raramente diventano una questione di sistema“.
Ester Faia, 38 anni, è docente di Economia Monetaria e Fiscale all’Università di Francoforte: la sua fama nel Nord Europa è tale, che negli ultimi mesi il suo nome è stato fatto circolare quale possibile candidata per il gruppo dei Cinque Saggi, i consiglieri della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Ester muove i primi passi all’Università Bocconi di Milano, prima di conseguire un Ph.D. alla New York University. Nel 20o2 la prima vera svolta, con l’assunzione all’Università Pompeu Fabra di Barcellona. In quegli anni ricopre anche posizioni da “visiting professor” e consulente di ricerca presso altri centri e atenei, accumulando -al contempo- pubblicazioni, premi e finanziamenti.
Nel 2006 il ritorno, a sorpresa, in Italia, con una borsa di studio dedicata al rientro dei cervelli. Destinazione: l’Università Tor Vergata di Roma. L’esperienza dura il biennio della borsa: poi Ester riprende nuovamente la valigia, per trasferirsi questa volta a Francoforte, insieme alla famiglia. Attualmente è professore ordinario: ricopre anche altre cariche presso diversi istituti tedeschi. Da gennaio sarà coordinatrice scientifica del Systemic Risk Lab del SAFE Excellence Center.
La sua è un’esperienza molto interessante da raccontare, anche perché testimonia il divario crescente tra il nostro sistema accademico e quello tedesco: quest’ultimo, come testimonia Ester, ha saputo riformarsi una decina d’anni fa, passando da una dimensione estremamente baronale e molto poco internazionale ad un’altra estremamente dinamica, sempre più allineata agli standard globali.
Ospite della puntata è Gianmarco Ottaviano, quarantacinquenne professore di Economia alla London School of Economics, attualmente in aspettativa presso l”Università Bocconi. Con lui affrontiamo il tema del ricambio generazionale in università, dei meccanismi di selezione negli atenei, toccando pure la questione della “guerra dei talenti” globale tra Paesi, allo scopo di accaparrarsi i migliori. L’Italia a che punto è?
Penultima puntata, nella rubrica “Expats”, per la nostra indagine sui dieci motivi che fanno scappare i giovani talenti dall’Italia. Oggi è il turno del tema “credito”. Credito bancario ai progetti futuri, credito bancario alle giovani imprese: perchè sembra tutto così drammaticamente difficile, per i giovani italiani? Giriamo la domanda ad Angelo Peppetti, funzionario dell’Ufficio Crediti all’Abi.
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La discussione di ottobre: “Siamo sempre più un’economia che perde lavoratori qualificati ed attrae dall’estero lavoratori con qualifiche basse, esattamente il contrario di quanto stanno facendo i nostri maggiori concorrenti” – denuncia il Cnel: secondo voi l’Italia ha già perso la “guerra dei talenti” del Terzo Millennio? Soprattutto, intravedete vie d’uscita per invertire questo trend?
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Alla prossima puntata: sabato 13 ottobre, dalle 13.30 alle 14 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!