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Un errore fatto due volte

Creato il 22 giugno 2012 da Fabio1983
La brutta figura dell'Espresso sul presunto piano segreto di Berlusconi per Renzi premier, poi rettificato, non è stato il massimo del giornalismo, ma cela – sul fatto giornalistico in sé non mi esprimo, arriverei per ultimo – una confusione generalizzata che coinvolge tanto i partiti quanto i media che non sanno come affrontare il digiuno forzato dal calciomercato. Né credo – la buona fede dei redattori dell'Espresso neppure la metto in discussione – che alla base di queste fantomatiche rivelazioni ci sia un attacco velato ai danni di Matteo Renzi, sebbene molti da quelle parti (e anche in altri ambienti) lo considerino più uomo di centrodestra che non di sinistra. Già ad una prima lettura dell'articolo il “piano segreto”, così come descritto dal settimanale, appariva pretestuoso e inverosimile che a commissionarlo potesse essere stato Berlusconi in persona. Berlusconi ci ha abituati a tanto, ma stavolta avrebbe superato persino se stesso. Alla fine della fiera, tale Diego Volpe Pasini ha ammesso a La Zanzara di essere l'artefice del documento e che B. non lo avrebbe preso troppo in considerazione. Fuffa di cui non si fatica a comprendere perché l'Espresso avrebbe fatto meglio a non rilanciare con cotanta enfasi.  Temo, tuttavia, che il punto sia un altro e torno al primo ragionamento. In condizioni normali, ad un anno dal voto, sapremmo più o meno tutto: chi si candida, quali gli schieramenti e così via. Ad oggi nulla è chiaro. Il Pd, queste benedette primarie, le fa o no? E il Pdl? Il Terzo Polo esiste ancora? È un gran parlare di liste civiche – come se le scoprissimo soltanto adesso – che a ben vedere, stando alle indiscrezioni che si leggono qua e là, assomigliano molto più a delle liste civetta, buone per raccogliere una manciata di voti in più. Ma andatevi a fare un giro – soprattutto tra le file del centrodestra, ma sarebbe meglio dire tra quelle che gravitano attorno al Pdl – chi sarebbero i promotori di tali accorpamenti (Sgarbi e Santanchè, ad esempio) e comprenderete le ragioni per cui ogni cosa sia ferma al suo posto. Le liste civiche hanno senso alle amministrative e non serve che se ne spieghino i motivi. Alle nazionali, a maggior ragione se si andrà al voto con l'attuale legge elettorale (altro tasto dolente), le liste civiche, specie quelle propinate finora, altro non sono che una costola dei partiti. I cui vertici, nel frattempo, stanno mostrando poco coraggio e scarsa lungimiranza. L'esito delle urne sarà condizionato  dall'andamento della crisi economica, ovvero da una patata bollente che potrebbe scottare chiunque decida di mettersi in gioco. E francamente grandi interpreti al momento non se ne vedono.
Una situazione così ingarbugliata non può che mandare in frantumi non solo il sistema politico, ma anche quello mediatico. Che però sbaglia due volte, nel caso dell'Espresso: la prima quando decide di prendere per oro colato il documento redatto da un Pasini qualsiasi che nel calderone ci infila di tutto un po'; la seconda quando fa passare i compiti a casa di un Pasini qualsiasi per il piano segreto di Berlusconi. Confondendo ancora di più i lettori, già abbastanza provati in quanto cittadini.

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