È difficile. Difficilissimo girare per strada, d’estate, in una località balneare, senza inorridire.
Si perde totalmente il senso di decoro e pudore (semmai ce ne fosse uno) che solitamente si lascia sopravvivere nel quotidiano urbano delle altre stagioni.
Abbiamo già parlato di questo e gli amici di Stilemaschile ne hanno approfondito usi e (mal)costumi avvalendosi anche di immagini in modo più che efficace.
Eppure … eppure è difficile restare impassibili.
Ci troviamo, per il nostro rendez-vous estivo, nella solita località marina nel sud della penisola e tra un giro tra filari, quattro chiacchiere con enologi (di cui vi parleremo in questi giorni), fumate e letture, ci siamo trovati anche a fare quattro passi sul lungo mare locale.
Qui l’horror moris ci ha colpiti sotto la cintola in maniera violenta e spietata, non che volessimo fare l’estate da esteti ma un minimo… : ovunque, per il sesso femminile, stivaletti sfrangiati bianchi di finta pelle, lustrini e abiti similcampagnolaradicalchic ma di basso stampo cinese. I ragazzi, decisamente sovrappeso, fasciati da camicie bianche attillate (e quindi pezzate di sudore) con colletti bicolore e relativi polsini, sbottonate naturalmente fino alla cintura … le cultrici del sumo potrebbero venire e trovare pane per i loro denti. I più “smilzi” vanno in giro su macchine sportive decappottabili in costume da bagno, senza maglie o camicie seduti su dei teli da mare che coprono il sedile del veicolo, con musica a volume inconciliabile con il lento panorama cittadino. Ma noi amiamo la musica heavy (non solo quella classica o il jazz o altro) e allora cosa ci disturba? Semplice che sono cd di musica neomelodica napoletana a base di rime baciate, casse in 4/4 e arrangiamenti orripilanti.
Gli adulti, in questa selvaggia giungla, sono quelli che più di tutti si lasciano andare: calzoni corti e calzini di spugna bianchi tirati su, oppure di cotone fino al ginocchio; costumi adamitici su corpi non proprio perfetti, costumi a pantalone di fantozziana memoria, petti nudi, petti sudati, petti villosi, bandane di strani colori e dubbio gender, ciabatte, infradito, ciavatte da camera. Spose incartapecorite che esibiscono seni avvizziti e labbra impiastricciate di colori fluo, con lo sguardo di vamp di altri tempi.
L’inferno dantesco ha un nuovo girone e nessuno lo sa.
Abbastanza sbigottiti (ma neanche poi tanto) abbiamo trovato il nostro campione, purtroppo non siamo riusciti a fotografarlo perché eravamo troppo in vista, ma ve lo possiamo descrivere al meglio con la fotografia che troverete di sotto e che lo rappresenta abbastanza dignitosamente.
Campeggiava fiero su un muretto, con un costumino rosso e un piccolo asciugamano da bidé sulla spalla.
Lo abbiamo amato, apprezzato, onorato e ringraziato per averci fatto tornare di corsa a casa a fumare.
Buona scelta
IBD
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