Anno: 2013
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 95’
Genere: Commedia
Nazionalità: Italia
Regia: Leonardo Pieraccioni
Data di uscita: 12 Dicembre 2013
Arnaldo (Leonardo Pieraccioni) è un bancario dalla vita tranquilla, sposato con la bella Anita (Serena Autieri), e padre di due splendide gemelle Martina e Federica. Frequenta i suoi colleghi Esposito e Giovannelli (Marco Marzocca e Maurizio Battista) e ha un hobby: riparare giocattoli vintage. Per un equivoco scaturito da una presunta amante, viene cacciato da casa dalla moglie. Questo evento verrà vissuto da Arnaldo come un’occasione per una personalissima “macchina del tempo”. Decide, infatti, di andare a vivere in un appartamento con quattro giovani universitari: Camilla (Marianna Di Martino), Edoardo (David Sef), Anna (Chiara Mastalli) e Marco (Giuseppe Maggio). Gli studenti accoglieranno “l’attempato” nuovo coinquilino senza farsi troppi problemi. Inizierà così per Arnaldo un nostalgico viaggio a ritroso nel tempo che lo porterà a risolvere i piccoli e grandi problemi dei nuovi compagni di strada.
Pieraccioni ci invita al paragone diretto con il suo film d’esordio, I laureati (1995), facendo esplicito riferimento a una delle scene più celebri (la fuga dal ristorante per non pagare il conto). Tanto la prima opera s’impone per originalità e freschezza quanto Un fantastico via vai ricalca formule già usate in precedenza indirizzandosi più a un pubblico di tele-morenti della Tv generalista che a un pubblico giovanile di oggi. Il brio creativo di Pieraccioni sembra essersi come congelato nel tempo, non riuscendo a trovare nuovi percorsi artistici. Massimo Ceccherini imbrigliato in una piccola parte e Giorgio Panariello nel ruolo del padre xenofobo paiono come depotenziati, lasciando le poche battute comiche alla coppia Marzocca-Battista. Pieraccioni ha il merito di aver voluto affrontare sullo schermo temi delicati e attuali come il razzismo e la paura del futuro, ma la risoluzione dei problemi che si trovano ad affrontare i ragazzi avviene sempre in modo troppo semplice e scontato con un fin troppo pilotato Happy End.
Certo Un fantastico via vai vuole essere una favola di Natale, ma risulta confezionata più con uno stile da sit-com che da opera cinematografica.
Vittorio Zenardi