Ore 20.50
Si comincia con Luca e Paolo. La canzone è acchiappascolti, e sebbene sia il consueto stratagemma comico degli ultimi anni (la hit popolare riscritta in chiave satirica, in puro stile Elio e Crozza), poi loro la tirano per le lunghissime e fanno venire sonno ancora prima che il Festival cominci. Voto 4 ½ (ma la scenografia è da 8).
Ore 21.27
Quaranta minuti dopo l’inizio, finalmente il Festival comincia.
Rompe il ghiaccio Dolcenera con un pezzo che magari va riascoltato, ma così di primo acchitto sembra non andare da nessuna parte, troppo indeciso tra troppi generi, in un remake di canzoni minori degli anni ’80 che non i convince. Voto: 5
Ore 21.30
Dolcenera avrà avuto un pezzo incerto, ma almeno canta come si deve. Samuele Bersani, invece, sussurra, zompetta senza intonare mai. E il pezzo a filastrocchetta probabilmente scartato dalla nuova Arisa non compensa la mancanza vocale. Concedo un + per l’aspetto fisico che di tutte le doti di Samuele resta la migliore, ma il voto totale non supera il 4+. Non a caso anche il sistema elettronico della giuria demoscopica si inceppa, probabilmente bloccato dalla casa discografica di Bersani per evitare il disastro.
Ore 21.47
L’orchestra attacca soft e Noemi dice al microfono “Buonasera”, come fosse al pianobar.
Ma il pezzo alla Vasco dei poveri è di quelli che possono funzionare bene. Un crescendo dallo slow al fintorock con quel giusto retrogusto di tossicodipendenza che dà il tocco trasgressivo. Anche Noemi ha parecchie incertezze vocali, e a livello canoro non dà certo il meglio di sé. Voto 6 ½
Ore 21.53
Non ho mai capito il fascino di Francesco Renga. E ahimé credo proprio che neanche questo Festival mi farà cambiare idea. Lui è bravo, il pezzo ben costruito, interessante. Ma so già che non lo ascolterò più, dopo sabato. Voto: 6
Ore 21.58
Morandi introduce Chiara Civello come la più grande cantante jazz della sua generazione (parole di Tony Bennet). Ma allora perchè nella canzone di jazz non c’è praticamente nulla? E anche qui di stonaturette e sbavature ce ne sono assai. Comincio a pensare che i ragazzi di X Factor siano dei miti. La linea melodica mi ricorda tanto tanto i Matia Bazar recenti, e ho l’impressione che cantata da Daniele Magro sarebbe stata più interessante. Ma l’atmosfera un po’ milonga mi conquista, e di certo questo è l’unica canzone che mi viene davvero voglia di riascoltare. Voto: 7
Ore 22.06
Irene Fornaciari potrebbe vivere di meravigliosa rendita coi milioni di papà. Fare la pittrice, cucinare torte all’ananas rovesciate, darsi al decoupage. Per quale ragione si ostina a cantare? E per quale motivo, decidendo di non arrendersi sceglie pezzi di Van De Sfroos? Per presentarsi con tali insulsaggini, tanto varrebbe scriversele da sola. Almeno potrebbe tirarsela da cantautrice. Voto: 3
Ore 22.20
Botto, telecamera che sballotta. Morandi esclama «che cazzo è?» e io per un attimo credo stia davvero succedendo qualcosa di inatteso. Invece è solo il previdibilissimo Adriano Celentano. Il sermone è nello stile consueto, ma almeno una volta tanto attacca la stampa cattolica e prova a ricordare alcuni valori fondamentali come il dirittto al lavoro e alla lentezza. E trovo che Elisabetta Canalis (bellissima, ma penosa anche se dice solo due battute) sia perfetta per rappresentare la decadenza del paese. Potrebbe finire qui ma va avanti ancora per un tempo incommensurabile. L’anno scorso c’era Benigni e parlò per un’ora. Ma sembravano cinque minuti, paragonati a questa minestra allungata. Il voto sarebbe stato 5. Ma poi è arrivato Pupo. E, coerentemente con il personaggio, tutto si abbassa. Con l’aggravante che anche la tecnologia e i microfoni funzionano malissimo. Roba che neanche a “Sanremo Gran Casinò”. Voto: 1
Ore 23.20
Sui social network è rivolta totale contro l’orrore Celentano. Il Festival dovrebbe essere chiuso in qui, e invece devono ancora cantare quasi tutti. Arriva Emma Marrone e potrebbe sembrare aria fresca. Ma ci risiamo coi sermoni sull’impegno sociale, le frasi fintoimpegnate e gli sguardi intensi costruiti a tavolino. Prevedo un’esplosione di successo per Bertè-D’Alessio. Voto: 6
Ore 23.27
E’ l’ora di Godano and company. Già accreditatissimi per la prima eliminazione della serata e per il premio della critica. Anche se io, a dire il vero, continuo a sperare che a sorpresa la giuria demoscopica elimini Celentano. I Marlene Kuntz proprio non fanno per me, non mi somigliano per niente, ma almeno la canzone ha un senso. Voto: 5
Ore 23.36
Non contenti del danno già fatto al Festival, gli autori mandano sul palco anche Belen e la Canalis che cantano in playback un’orrida riedition de “La Bella e la Bestia” scritta da Moccia esattamente come scrive i libri e i film. Spero tanto che la Bertè, furiosa, se ne sia andata e che Gigi D’Alessio non possa salire sul palco. Voto: 9 all’estetica, 1 alla performance (media: 5)
Ore 23.44
Eugenio Finardi che canta un brano del 1972 fa un po’ tristezza. E’ fuori tempo massimo, e non puoi fare a meno di chiederti perché sia qui. Voto: 4 ½
Ore 23.45
Gigi D’Alessio compie il miracolo che nessuno aveva creduto possibile: far rimpiangere il suo repertorio neomelodico. Ed è tutta colpa di lei. Mai avrei pensato di dirlo, ma meritano di uscire. Loredana Bertè è da rinchiudere. Senza nemmeno portarle le arance. Sono delusissimo dal mio (ex) idolo. Voto: 4
Ore 23.54
Oooohhhhh! Adesso sì che si poò respirare… Se si riesce ad evitare il paragone con l’evocatissima Mina di cinquanta anni fa, Nina Zilli si stacca dal resto del cast festivaliero di cento punti. Unico disco che possa valere la pena di comprare domani. Voto: 8
Ore 00.11
E’ la prima volta che vedo la faccia di PierDavide Carone (nome degno di un personaggio della saga d Fantozzi… il ragionier PierDavide Carone…). E credo proprio che non la rivedrò per un bel pezzo. Lui canta molto bene, e quando Lucio Dalla fa il controcanto l’esecuzione si impresiosce pure. Peccato si siano dimenticati di scrivere la canzone. Voto: 4
Ore 00.17
Arisa ricorda tanto Orietta Berti che cerca di intellettualizzarsi. Ma canta in maniera impeccabile, con voce precisa e la giusta dose di intensità. Il pezzo è un po’ in stile vecchia Fiorella Mannoia (provate a pensarla cantata da lei, noterete che non è un’ipotesi assurda), e almeno si ascolta in silenzio, volentieri, senza riderci sopra commentandoci su. Voto: 8
Ore 00.24
Niente da dire sul canto di Silvia Mezzanotte. Peccato l’abito e l’acconciatura, ma non si può avere tutto. Anche perchè la canzone è decisamente sopra le aspettative e gli standard da balera degli ultimi quindici anni. Sembrano quasi i Matia Bazar dell’epoca Ruggiero. Ho detto quasi. Voto: 6 ½
Ore 00.29
Morandi annuncia che, non essendo la RAI riuscita a mettere insieme un meccanismo di voto funzionante per aver speso tutti i soldi in Celentano, la gara è sospesa: tutti i 14 big passano alla serata di domani. Come dicevo prima, persino “Sanremo Gran Casinò” ha dimostrato di avere un’informatizzazione migliore. Anche questa è la televisione pubblica nei tempi di crisi. Alla faccia della digitalizzazione. Voto: 1
E domani si replica. Senza Celentano, si spera. Così, nonostante il voto non funzionante, magari uno lo faranno fuori.
Perchè Sanremo è Sanremo.