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prima erano così..
ora sono diventati così...
È da oltre un anno che ci hanno tempestato con questi Puffi metropolitani, facendo storcere il naso praticamente a tutti coloro che sono cresciuti guardando o perfino collezionando (come il sottoscritto) questi graziosi ometti blu alti due mele e poco più che si sono ritrovati qui proprio nella più grande delle mele, New York. Ma porca puffa! Anche loro a New York? Ma perché?
La storia ha però inizio nel villaggio dei Puffi, con le sue meravigliose case a fungo e bisogna ammettere che è stato realizzato in modo davvero strepitoso. Un giorno però, nel tentativo di fuggire dal perfido Gargamella, i puffi finiscono in un tunnel spazio/temporale che li pufferà nella Grande Mela.
Quella che sembra una trovata un po’ del puffo, è dettata da due aspetti: innanzitutto i produttori, poco puffosi, hanno potuto inserire quantità industriali di product placement, naturalmente mirato ai più piccoli: M&M’s, Guitar Hero, ma anche Sony e Wikipedia per i più furbi. In secondo luogo, però, c’è anche un interesse narrativo nel fare interagire i puffi con gli umani: con questi due universi che si scontrano si ottengono naturalmente le migliori gag. Ammirevole inoltre il modo in cui gli attori si impegnino (fra tutti Sean Patrick Harris di How I met your mother e Jayma Mays di Glee) a recitare in questo film, risultando tutti bravi oltre che convincenti. La grafica è eccezionale e l’interazione tra l’universo reale e digitale è perfetta.
Ma ciò che più conta è che il puffilm alla fine riesce a far ridere e intenerire anche il pubblico più grande, memore della sua infanzia puffosa.
E alla fine anche voi non potrete fare a meno di inserire la parola puffo in ogni discorso. In fondo i puffi sono uno dei pochi cartoon/fumetto ad avere un vocabolario tutto loro e il film ha perfettamente sfruttato la cosa. E poco importa se Gargamella non vuole più trasformarli in oro, ma semplicemente trarne “l’energia magica” e se la trama è scritta correndo, perché l’obiettivo è raggiunto e perfino superato.Simpatica la trovata dei puffi che guardano se stessi nel fumetto di Peyo, ammettendone la paternità e scioccante la rivelazione di Puffetta che ammette di essere stata creata da Gargamella per ingannare i puffi: fortunatamente, Grande Puffo ha saputo trasformarla nella puffetta che era dentro.
Un film puf-fichissimo per tutti i nati tra gli anni ’70 e ’80.
VOTO: 6,5
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