Questa volta non parliamo di disastri dovuti alla stupidità e all’incuria di amministratori locali poco onesti e di cittadini stupidi che si credono furbi e costruiscono sugli argini dei fiumi italiani.
Parliamo delle primarie nazionali per la scelta del candidato alla presidenza del consiglio della coalizione del centrosinistra (PD, SEL, PSI).
Un fiume in piena, questa è la sensazione che si è avuta da subito ai seggi.
Io ero ai due seggi di Pavia centro e già dalle 9,00 circa si è capito la tendenza della giornata.
Dalle 10 alle 13 una fila fino a metà piazza della Vittoria. Poi per tutto il giorno fino alle 20,00 un’affluenza continua e con fila.
Il dato nazionale conferma questo fiume in piena, una piena di democrazia.
Una piena salutare.
Il partito democratico nasce con le primarie l’atto fondativo.
Ne ha fatto uno strumento sempre più partecipato di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte della politica.
Le primarie non hanno mai deluso, in quanto a partecipazione.
In un momento di forte disistima verso la politica e i partiti, può forse stupire.
In realtà non è così.
La disistima è nei confronti della politica messa in campo dai partiti, anche il nostro.
Dal tatticismo, dalla mancanza di decisione e di un progetto politico chiaro.
Ma quando si tratta di partecipazione, di dare la possibilità di scegliere anche tra visioni con sfumature diverse, la partecipazione e l’interesse non è mai mancata.
Anzi ha fatto solo molto bene al partito democratico e agli altri partiti della coalizione.
Ne esce un partito rafforzato.
Nonostante regole di partecipazione un poco cervellotiche, la partecipazione stupisce tutte le volte.
I cittadini stanno in fila, si registrano, mettono le 5 firme necessarie e votano.
I cittadini vogliono partecipare.
Vogliono partecipare quando il loro contributo determina una scelta.
Certo non partecipano a riunioni in cui non si decide mai nulla, anche se durano ore ed ora.
Non partecipano quando sono obbligati a fare solo i pupi ma quando posso contare qualcosa.
Questo ci deve insegnare molto. Soprattutto il risultato nelle regioni così dette rosse.
Più di 3 milioni di cittadini di questi tempi non sono pochi.
Al di là dei risultati questa è la vittoria più grande del centrosinistra e del partito democratico.
Il messaggio è chiaro dalle primarie non si prescinde.
Adesso aspettiamo la seconda ondata di piena.
Sicuro che sarà ancora una festa come quella che ho passato domenica al seggio di Pavia Centro.
A proposito i dati di Pavia:
Provincia :21.711 votanti: Bersani 48,41%, Renzi 35,28%, Tabacci 1,03%, Puppato 2,82%, Vendola 12,38% (nulle 0,13%, bianche 0,05).
Pavia città: Bersani 1558, Renzi 1400, Vendola 694, Puppato 194, Tabacci 46.