Parlavo con un caro amico di libri (ma guarda un po’…) e, dopo aver discusso animatamente di due recenti edizioni, una di Stephen King e una di Murakami Haruki, ci siamo trovati d’accordo sul fatto che le vere novità in fatto di editoria vengono ancora oggi dal passato. A questo proposito sono purtroppo sempre di più i libri di narrativa (molti sono veri e propri “gioielli” letterari) che si vorrebbe rivedere ristampati e restituiti al loro posto nelle librerie. Da I diari di Lev Tolstoij al Il padre morto di Donald Barthelme. Oppure da Horcinus Orca di Stefano D’Arrigo a Giles Ragazzo-Capra di John Barth, solo per fare qualche nome.
Un esempio di “gioiello” ritrovato.
Ho appena finito di leggere (trovato a 1 Euro incellophanato in un mercatino dell’usato la domenica mattina) Donne eccellenti di Barbara Pym, oramai una rarità da collezionisti. Una lettura divertente, piacevole, mai scialba o scontata.
La Pym ha davvero una bella prosa e notevoli intuizioni su umane debolezze e fragilità. Un’intelligenza acuta e lucida, una chiaroveggenza fredda e vertiginosa, una mente abitata da una nascosta passione filosofica.
Con la sua scrittura, riesce a rendere straordinario quello che a prima vista sembra ordinario. Scrive di piccole piccole cose, di dettagli di vita e di luoghi che non possono che essere in Inghilterra.
Come Jane Austen, Barbara Pym non usa un megafono, non dice tanto sulle grandi questioni del suo tempo. Eppure i suoi romanzi sono promemoria potenti forse proprio perché si occupano di piccoli problemi.
Donne Eccellenti è il classico libro con cui ridere ad alta voce, magari in un treno affollato il lunedì mattina… Sono particolarmente interessanti e davvero illuminanti le sue istantanee di vita in un mondo distratto e ipocrita che reprime ogni desiderio.
Peccato che in Italia non lo si trovi più, a meno che non tengano fondi di magazzino…
Marco Crestani