Ketchup Kania: ve lo ricordate il trip hop?
Cosa: Ketchup
Nome: Kania
Costo: 0,89 €
Dove: Lidl
Giudizio: Karmacoma, jamaican aroma…
Ve lo ricordate il trip hop?
Io no. Me lo sono ricordato l’altro giorno che camminavo in mezzo al bosco con la neve e ho pensato che sarebbe stato un ottimo scenario per un videoclip trip hop degli anni Novanta.
Ve li ricordati i videoclip?
Io no. Mi sono tornati in mente, un po’ per la neve, un po’ perché ne è appena uscito uno molto patinato e lynchiano di David Bowie, con Tilda Swinton girato da Floria Sigismondi, che se non la conoscete è quella che girava tutti i videoclip di quelli che piacevano a me negli anni Novanta tipo Marilyn Manson, Leonard Cohen e finanche David Bowie.
Il trip hop comunque, era quella roba che mischiva un sacco di generi diversi e che era un po’ costola dell’hip hop, un po’ costola dell’elettronica che sembrava scritta, composta, registrata e ad ascoltata solo da – e per – persone che si fumavano parecchie canne e poltrivano nudi a letto in gentil compagnia. Mi viene in mente la parola angolasassone “lazy”, ma non trovo il corrispettivo in italiano.
Pigrizia, sensualità e una cadenza ipnotica e onirica sì, che però, dopo un po’… anche basta, eh!
Alla Lidl ho comprato due taniche di ketchup al curry. “Taniche” perché come potrei definire altrimenti, una giga-confezione di ketchup da 875 ml?
Le ho trovate durante la settimana dello “Speciale Griglia” l’estate scorsa e poi non le ho più trovate. La marca è Kania, di cui abbiamo già parlato in passato, e che produce parecchie cose che vanno dalle spezie, al riso etnico in busta fino al dressing per le insalate.
Che direte voi, e vabbé, se organizzo una grigliata violenta con dozzine di amici ci sta comprare quasi un litro di ketchup, no?
Può essere… anche se non siamo in America e non usiamo far colare grasso di hamburger sulla griglia intanto che le donne condiscono insalate e i bambini si tirano, avanti e indietro, avanti ed indietro (ipnotizzati come ascoltatori di trip hop fumati) una palla oblunga da football.
Sono stata a parecchie grigliate nella mia vita, eppure non ho mai visto il ketchup. Da noi il kethup si usa più che altro per le patatine fritte. E le patatine fritte di solito si mangiano in posti che hanno già il ketchup e mica te lo porti nella borsa. Perchè poi, a farle a casa, le patatine fritte vengono marroni e non gialle. Ecco. Insomma…
Ma questo ketchup Kania qui, invece, è diverso… ha quel retrogusto speziato che è davvero una sorpresa. Smorza l’acidità del ketchup e dona un tono caldo e sensuale. Esotico, addirittura! Come un ristorante indiano in una via di Bristol in cui, senza dubbio alcuno, si saranno trovati i Massive Attack e Tricky, dopo aver fatto sesso ed essersi fumati parecchie canne, per mangiare della buona cucina indiana satura di curry, e prendersi male.
E allora forse è il caso di reinventare il ketchup e non relegarlo al mero e tapino ruolo di cosa in cui si pucciano le patatine fritte! Proviamo a nobilitarlo, proviamo a legittimarlo ed elevarlo a pietanza a sé. Gradirebbe uno shot di ketchup al curry? No, grazie.
Leggiamo sull’etichetta che il ketchup si sposa bene con carni alla griglia, pollo, salsiccia o patatine fritte. Ottimo anche complemento di salse, marinate e salse dip.
E “salse dip“, potrebbe essere un genere figlio minore del trip hop, nevvero?
Uno dei dei ketchup si chiama “Spicy Shashlik” che deriva da Šašlyk, che in russo o polacco vuol dire “spiedino marinato”. Di come usare del ketchup per marinare della carne, forse, non lo voglio sapere.
Leggiamo gli ingredienti, invece, di quello con la specifica “Mild Curry”: succo di pomodoro (23%), zucchero, destrosio. aceto di alcol, amido modificato di mais, sale, curry (contiene senape), pepe, paprica, peperoncino, chiodi di garofano, cipolla, spezie, piante aromatiche, proteine vegetali, addensante, gomma di tara, sciroppo di zucchero caramellato, acidificante, cannella. Non contiene conservanti. Consumare entro 6 settimane, una volta aperto.
Ah, ecco… ha una data di scadenza piuttosto autoritaria. Un po’ come il trip hop che non è uscito vivo dagli anni Novanta e secondo wikipedia: “affonda le sue radici nella musica elettronica, nel dub, nella scena hip hop (rallentato ed incupito) e house inglese, e in certi elementi dal rock psichedelico, aggiungendovi alle volte anche spunti jazz, funk e soul.”
Conslusione: se ritenete di riuscire a consumare una dosa media di circa 37 millilitri di ketchup al giorno, consiglio vivamente l’aquisto di questi ketchup originali e dai variegati ingredienti. Se però non avete mai ascolatato trip hop, dubito che possiate reggere. Lo dico col cuore -caldo- in mano, che fa tum-tum con una cadenza ipnotica e sensuale come “Missing” degli Everything But The Girl.
BIO Valeria Disagio
Valeria è nata a Varese nel 1982. Esordisce nel 2005 con il romanzo Casseur e partecipa a diverse raccolte di racconti. Vive nei boschi. Ha tre gatti. Attualmente disoccupata. È fondatrice e curatrice del blog “Discount or Die”. Cura una fanzine www.nihilismi.wordpress.com Collabora con un cineclub www.domenicauncut.wordpress.com