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Un giorno come gli altri

Creato il 27 novembre 2010 da Elgraeco @HellGraeco
Un giorno come gli altri

Certi problemi uno se li pone per davvero. Tipo, se il mondo finisce, io cosa diavolo divento?
Amo le apocalissi cinematografiche. Così come posso amare questa o quell’altra attrice. Non è vero amore, naturalmente, ma una sorta di infatuazione che nasce, però, da una possibilità infinitesimale, seppur verosimile.
È più probabile che il mondo finisca a seguito di nuclearizzazioni di massa, o della diffusione di un virus letale, che io incontri Zooey Deschanel e che abbia un futuro con lei.
Proprio perché certe fantasie nascono da fattori reali. E la cronaca è stranamente profetica in questi giorni.
E allora, dando per scontato che tutto sia accaduto, Gialli o non Gialli, zombie, infezioni da rabbia, ebola o qualche sua variante, il mondo per me avrebbe ancora un suo fascino, a patto, certo, di essere sopravvissuto per raccontarlo. Se mi trovassi dall’altra parte, a chi importerebbe? A me no di certo.

Un giorno come gli altri

***

E allora diciamo che mi trovo lì, con Zooey, e che il mondo ci stia cadendo addosso, solo che noi ancora non lo sappiamo. Non importa davvero come l’abbia conosciuta. Magari è successo mentre ero a Londra a fare shopping. C’era anche lei, sempre a fare shopping, o a pubblicizzare quella marca di rossetto. Io l’ho guardata e lei no.
Perché io cosa sono, in fondo, per lei? Un anonimo di quella massa indistinta che la guarda non potendola accecare coi flash. E certe stronzate, tipo che lei entra nella mia libreria sfigatissima e io le verso il caffè addosso e lei si innamora di me per pietà, e perché, sotto sotto, questo è ciò che desidera di più, una vita normale, è meglio lasciarle ai film che, se non lo sapete, sono scritti da gente che, durante il giorno, l’unica luce che vede è quella del monitor del computer. Un po’ quello che sono io, con il mio blog.
Stamattina, per la strada, c’è stato un incidente. Un pony express è stato investito da un auto che non ha rispettato uno stop.
L’auto non si è fermata.
Il ragazzo, da quello che ho potuto vedere, era messo piuttosto male, in stato di incoscienza. Se e quando si sveglierà, mi domando stupidamente quale sarà il suo primo pensiero.
Cioè, uno sta badando ai fatti propri, cercando di fare al meglio il suo lavoro di merda, e viene spedito a nanna da una testa di cazzo al volante che non ha la pazienza o l’attenzione di fermarsi quando deve farlo. È stato caricato in ambulanza e portato via, tra qualche decina di sguardi stupidi oltre al mio.

Un giorno come gli altri

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Zooey si guarda intorno, ma in realtà non sta vedendo nulla. Sorride come le hanno insegnato, lasciando intravvedere solo i denti superiori. Un sorriso discreto ed elegante.
Sta per caso guardando dalla mia parte? Certo, come no… continua con le tue illusioni, coglione.
Poi, qualcuno si mette a urlare.
E, a quel punto, la tua mente, e anche quella di tutti gli altri, comprese le guardie di sicurezza che non è che siano tanto migliori di noi, sapete, o più pronte o più preparate al casino quando scoppia sul serio, la tua mente, dicevo, il primo pensiero che fa è: “Mah, sarà qualche imbecille di fan che ha perso la testa e vuole rendersi ridicolo… se si mette a lanciare urletti…”.
E, quel pensiero, lo fanno tutti.
Poi le urla si moltiplicano, mutano d’intensità, si fanno isteriche in un coro che sa di confusione e panico.
Un uomo si sta azzuffando con un altro. Sul volto di uno dei due, persino sulla sua camicia, c’è del sangue. Molto.
Ce n’è tanto anche per terra. I due stanno scivolando nel loro stesso sangue. Finiscono per cadere.
Due colpi di pistola di una delle guardie. A quegli scoppi netti e squassanti ci si abbassa, tutti, come scimmie ammaestrate, anche Zooey. Anche se la pistola è puntata dalla parte opposta, verso quello, tra i due che si stavano picchiando, che si è messo in piedi.
Il mondo comincia a precipitare. Perché lo guardi, quel tipo colpito dalla Beretta e non lo vedi andare giù. Neanche per il cazzo…

Un giorno come gli altri

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Ma neanche allora ci credi.
Neanche a quel punto pensi che tutto quello che hai visto e amato al cinema stia succedendo veramente.
E quell’uomo? Come cazzo ha fatto a rimettersi in piedi? No. Non può essere un infetto. Avrà un giubbotto antiproiettile o qualcosa del genere sotto il maglione. Magari è incazzato perché ha perso il lavoro e nonostante tutto è spremuto dalle tasse che continuano a piovergli addosso. E vuole farla finita portando tutti con sé. Non può essere uno di quegli altri. No.
Eppure, mentre vengo spintonato da gente che si muove come un branco di mucche in fuga disordinata, mentre finisco per terra e qualcuno, un uomo, mi da una strisciata sul mento con la suola di gomma piena di spuntoni, io lo sento ringhiare. E sento altri colpi di pistola.
All’altezza del suolo vedo Zooey, con una guardia del corpo, capelli corti e occhiali e auricolare, che le sta sopra per proteggerla. E anche in quel momento, sono così pazzo da pensare che, forse, le si è messo addosso per qualche altra ragione…
E stavolta, sì, cazzo, mi sta guardando. Terrorizzata e confusa.
Forse quei film se li è visti pure lei. E forse, in questo momento, siamo in sintonia, perché pensiamo la stessa cosa.
Una cosa impossibile.
L’altra sera su internet ho fatto un test. Nel caso sia tutto vero, ho l’80% di possibilità di cavarmela. Ma è solo teoria.

fine primo episodio

***

Grazie in particolare ad Alex per essere nato ieri e averci regalato un sommo divertimento, e a Nick per avermi fornito il background.

Grazie, ragazzi! E alla prossima settimana! Se sopravvivo…

Approfondimenti:

What are your chances of surviving a zombie apocalypse?

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