Magazine Ecologia e Ambiente

Un giro virtuale (per ora) alle Sorgenti del Gromolo

Creato il 16 dicembre 2013 da Greenkika

Qualche settimana fa io e Mama avevamo progettato una gita alle Sorgenti del Gromolo, ma a causa delle previsioni meteo abbiamo deciso in accordo con Walter, il proprietario, di rimandare l’esperienza a primavera.

Per cominciare voglio sottolineare che il Signor Walter è stato fin dal primo momento estremamente disponibile e desideroso di raccontare la bellezza del luogo che (presto) visiteremo, e dalle nostre chiacchiere è nata l’idea di intervistarlo per scoprire di più sul perché della scelta di un luogo così speciale e non per tutti i gusti, e del percorso che lo ha portato proprio là, “in mezzo ai bricchi”.
Passeggiate, silenzio e solitudine, natura incolta, sono le parole che hanno risuonato durante la piacevole conoscenza telefonica del Signor Walter, ed ecco qui l’intervista, per chi volesse sapere di più sulla possibilità di trascorrere in Liguria una vacanza non convenzionale, fatta di stretto contatto con la Natura e, volendo, un po’ di più con se stessi.

Grazie mille a Walter per le sue splendide parole, cariche di umanità, consapevolezza e stimoli a pensieri che possono andare un po’ oltre. 

Da cosa nasce il suo amore per la Natura?
Nasce dalla crescente delusione e dal rifiuto progressivo verso la confusione e l’inversione dei valori presente nella normale società di oggi da parte degli esseri umani che ne fanno parte. Nel mondo del lavoro in maniera particolare.
Ne è derivato un desiderio di ritorno alle origini, un viaggio verso la madre di ogni cosa in quanto non trovavo più interessante e piacevole convivere e condividere valori e metodi della vita comune avvertiti come sempre più lontani e indifferenti.

Qual è il suo ideale di vita sostenibile?
Penso che la sostenibilità sia dipendente dalla capacità di ciascuno di contenere i propri bisogni dentro i limiti fisici che il creato mette a disposizione dell’uomo. Credo che si stiano superando senza misura.
Assieme alla spesa pubblica incontrollata è il conto più grande e devastante che l’umanità sta accumulando e che potrebbe avere come esito finale non il risanamento economico ma la desertificazione di “tutto”.
Siamo capaci di nascere indebitati ma anche di produrre, appena nati, 150kg di rifiuti all’anno!!
Ma quanto consumiamo!!??
Il mio ideale è di conseguenza una pratica di vita prudente e misurata, condotta con criteri economici e non finanziari, recuperando e utilizzando al meglio ciò che si ha anziché investire e lavorare solo su ciò che si potrebbe avere, alimentando le proprie idee e le proprie emozioni come soggetti delle nostre azioni e non sempre come oggetti delle proposte e dei miti esasperati e infiniti che ci vengono propinati di continuo.

La Regione (o lo Stato) sono stati d’aiuto per la realizzazione del suo progetto?
Nessun aiuto concreto, specie dallo Stato Nazionale, troppo lontano dai problemi di tanti; dalla Regione tanti auguri e complimenti, montagne di carte e belle speranze ma nessun aiuto; credo che non ci sia più la materia prima cioè le risorse di cassa, qualunque cosa ci venga raccontato.

Insomma, bisogna arrangiarsi un po’ da soli. :-) Cosa consiglia a chi vuole intraprendere un progetto simile al suo?
Il mio impegno attuale non è un progetto nel senso comune del termine a causa dell’eccessiva carica di tensione emotiva e irrazionale che lo caratterizza; manca volutamente l’elemento di calcolo e l’ossessione tipica del business, manca la ponderazione tra costi e benefici, ogni piano di rientro e di ammortamento. Ho delle idee da sviluppare e azioni conseguenti da concepire e mettere in pratica ma senza gli irrigidimenti e i percorsi obbligati da una progettazione.
Mi piace perciò considerarlo un percorso, anche condivisibile con altri, più che un progetto da consigliare.
Per intraprenderlo occorrerà chiedersi cosa si voglia ottenere da ciò che normalmente ci circonda e poi se si sia pronti, per qualunque ragione, a chiedere molto di meno e a modificare i parametri e i punti di riferimento della propria esistenza.
Se così fosse, il consiglio che potrei dare è quello di misurare prima di tutto la propria capacità “metabletica”, una sorta di risorsa cognitiva e comportamentale presente in ciascuno di noi ma assolutamente poco adoperata perché scomoda, irritante e addirittura aggressiva dello stato di quiete che tutti protettivamente preferiamo. Una sorta di resistenza al cambiamento difficilmente aggirabile.
Se però decidiamo che tutto spinge verso il mettersi in discussione allora forse si è pronti a intraprendere un percorso simile.
Qualora non si voglia ancora rischiare o non ci si senta pronti posso comunque offrire una palestra di simulazione ospitando il temerario di turno.
Insomma non so proprio se incoraggiarli; semmai segnalo l’esistenza di una possibilità.
Chi mi conosce da tempo fa ancora troppa fatica a capire se sono impazzito oppure sono improvvisamente diventato tanto coraggioso.
Ecco, forse si può consigliare coraggio e follia!!

Quali sono le particolarità delle Sorgenti del Gromolo? Che tipo di persona frequenta un luogo così immerso nella natura?
Le Sorgenti del Gromolo hanno la particolarità di essere vicine alla fantastica Riviera Ligure ma sono difficilmente raggiungibili; sono incastonate nell’enorme e incredibile scenario dell’entroterra ligure e sono un riparo, una gradevole e ospitale tappa del proprio percorso. Bisogna fare un po’ di fatica per raggiungerle, quasi meritarsele!! Godono di un isolamento e di un silenzio non comuni.
Io chiamo “pellegrini” le persone che ci frequentano.
Li vedo arrivare da soli o in gruppo, normalmente affaticati dal cammino ma come quelli evidentemente ispirati da una carica interiore che li ha convinti a intraprendere il percorso.
Molti sono studiosi e conoscitori dei generi del creato, altri sono fotografi, religiosi, sportivi, scrittori. Normalmente si tratta di gente sensibile o alla ricerca della sensibilità. Molti portano in giro i loro bambini moltissimi i loro amici a quattro zampe. Tutti vogliono chiaramente evadere e evidentemente prendere le distanze da quello che hanno lasciato da un’altra parte.
Non hanno niente di eroico o di mistico. Sono solo persone che usano le proprie gambe anziché un’auto, affrontano le intemperie anziché il condizionamento d’aria ma tutte finiscono tuttavia per avvicinarsi in qualche modo al Creatore mantenendosi più in alto rispetto ai quotidiani condizionamenti.
Mettono così in discussione per alcune ore o per alcuni giorni i punti di riferimento e i normali convincimenti.
La frase più usata, non appena si è recuperata la fatica del cammino e si osserva il panorama è quasi sempre la medesima : “È proprio un Paradiso, questo posto!!
A cui faccio seguire la puntuale replica: “Benvenuti, anche se non sono San Pietro!!”

Le Sorgenti del Gromolo

dalla casa

P.S. Oggi ho imparato una parola nuova, ed è Metabletica


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog