Quando ho parlato delle prime impressioni su Guilty Crown ho accennato al fatto che sono veramente pochi, in questo periodo, gli anime dalla storia originale, ma eccoci qui con UN-GO, anche lui meritevole di essere un’opera originale e non tratta da nient’altro. A differenza però del titolo sopracitato, UN-GO non presenta allo stato attuale delle future trasposizioni su manga.
UN-GO è praticamente un genere di tipo poliziesco, sullo stile di Detective Conan e Majin Tantei Nōgami Neuro e, a giudicare dalla prima puntata, si avvicina di più al secondo vista la presenza di un elemento soprannaturale.
Lo studio che ha prodotto UN-GO è la Bones, la stessa che ha realizzato la serie di Full Metal Alchemist (sia la prima che la brotherhood), Soul Eater, Darker Than Black, Gosick e Wolf’s Rain, insomma non è l’ultima arrivata nel campo.
La prima puntata inizia in maniera strana, un breve flashback anteriore ai fatti che accadono nel seguito della puntata, in cui pare che Yūki il protagonista della serie viene salvato in punto di morte da Inga. Poi subito si sposta a casa di una giovane ragazza aristocratica, che parteciperà a una festa al posto del padre, un famoso detective.
La festa è a casa di un famoso magnate sospettato di alcuni crimini, e proprio durante tale festa, il magnate viene assassinato nel momento in cui stava per dichiarare i motivi della sua innocenza.
Nel luogo del delitto è presente anche un altro detective (Yūki), rivale del padre della ragazza, riconosciuto da molti come il detective perdente (credo di aver capito un qualcosa del genere). Inizia così la sfida tra il padre della ragazza e quest’altro detective, accompagnato dal suo/a piccolo/a e strano/a aiutante (Inga), per risolvere il caso.
Da quello che ho intuito il/la ragazzino/a si trasforma in una donna adulta dai modi decisamente audaci che è in grado di costringere una persona a rispondere a una domanda, senza la possibilità di poter mentire.
Il character design non mi ha per nulla entusiasmato, le scene si svolgono principalmente all’interno di un palazzo, quindi c’è poco da dire in proposito, ma probabilmente in una storia del genere non sono questi gli elementi più importanti, ma più che altro i casi che vengono proposti di volta in volta.
Dalla prima puntata si evince che i due detective sono entrambi molto bravi ma c’è una differenza nel modo di operare tra i due, uno alla ricerca della verità a tutti i costi e l’altro più interessato anche alle ragioni che spingono la persona a compiere il delitto.
Io non sono molto amante del genere quindi posso anche essere condizionato nel mio giudizio, inoltre devo ammettere di non essere riuscito a capire bene il susseguirsi dei fatti. Però resta il fatto che non mi ha molto convinto anche perché mi ha dato l’impressione di qualcosa di già visto, come i titoli di cui ho parlato prima (Detective Conan e Nōgami Neuro).
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