Magazine Diario personale

Un grande aiuto insperato

Da Safil
Eggià, la crisi sta colpendo anche me come milioni di italiani. Ogni giorno la vita diventa più dura e affrontarla diventa difficile. Ma quando ho letto che Equitalia non provvede a recuperare 545 MILIARDI di Euro compilando una lista di "intoccabili" mi sono sentita furiosa! (l'articolo qui )
Ma come?, abbiamo un'Italia a scatafascio, gente martoriata dalla stessa Equitalia, tasse che crescono, mercato del lavoro non solo crollato ma adirittura polverizzato, Banche che crocifiggono, un Governo che ci fa credere che è un miracolo se l'IVA non cresce fino a settembre con un costo di 1 miliardo di Euro e c'è chi ha evaso per 545 miliardi???????????????
Questo mi ha fatto scrivere una mail (che vi riporto) a chi aveva fatto l'articolo:
Buongiorno, ho trovato il Vs. sito per caso, seguendo la notizia su Facebook relativa alla lista degli INTOCCABILI di Equitalia. Vorrei portare a Vs. conoscenza cosa mi sta capitando: Ho 49 anni, sono Trentina, lavoro da quando ne avevo 14. La schiena l’ho piegata tanto, pagando sempre (anche in tempi d’oro) tutto ciò che mi si chiedeva. Ad un certo punto della mia vita, la schiena a forza di piegarla si è rotta. Mi spiego meglio, ho subito 3 operazioni alla spina dorsale in 4 anni, di cui l’ultima è stata un trapianto di osso da donatore e l’inserimento di una protesi di plastica. Bene, perchè dopo un anno di sedia a rotelle e morfina per i dolori, finalmente mi rimettono in piedi. Sostengo le visite all’ASL e mi dichiarano invalida al 47% anche per il lavoro., tant’è che il mio datore di lavoro approfitta degli incentivi per l’assunzione di un invalido. Poi, per motivi familiari molto gravi e l’incompatibilità  col lavoro che svolgevo (disegnatore tecnico presso una carpenteria, in teoria sarei dovuta rimanere in ufficio ma il titolare pretendeva che salissi sulle impalcature di 3 o 4 piani delle case in costruzione per prendere misure) ho deciso di aprir e una mia attività artigianale un po’ più tranquilla. Adesso arrivo al punto: con una partita IVA devo pagare i contributi come se fossi sana al 100% mentre da dipendente ne pagherei solo una parte, stessa cosa vale per gli Studi di settore che pretendono da me un lavoro al 100%. Non ce la faccio più, quando ho sollevato la questione all’Associazione Artigiani del mio territorio mi sono sentita rispondere che le cose stavano così e che se non mi andavano bene dovevo farmi assumere da qualche altra ditta. Ho cartelle Equitalia che non riesco a pagare, e quando vado a fare quel poco di spesa conto i centesimi. Ripeto, non ce la faccio più a sopportare questa umiliazione e non riesco più a lavorare come un asino (quando ho le commesse per farlo) con conseguenti giornate a letto per il mal di schiena (che non vengono conteggiate come possibili fermi lavoro dall’Agenzia delle Entrate). Ho provato a contattare l’Agenzia del Lavoro locale e mi è stato detto che nessuno richiede più nemmeno gli invalidi... Credetemi, mentre Vi scrivo ho le lacrime agli occhi, per la vergogna,  per la rabbia e per un grande senso di impotenza che non ho mai provato prima. Sono sempre stata autonoma, ho sempre provveduto per me e per gli altri (una figlia e un nipotino), ma adesso mi rendo conto che non mi rimane nulla. Cosa mi resta da fare? Non lo so. Forse nulla, forse ribellarmi, forse andarmene. So solo che dovrò decidere in breve tempo perchè la situazione sta precipitando. Scusate lo sfogo, ma quando ho letto che Equitalia recuperando almeno una parte dei 545 miliardi della lista dei privilegiati, risolverebbero le urgenze di un’Italia allo sfascio e che la notizia non sia stata resa pubblica dalle televisioni e dai giornali in maniera battente, sono rimasta talmente schifata da ripensare alla mia cittadinanza Italiana.
RingraziandoVi per la Vs. considerazione, porgo distinti saluti.
L'ho inviata alle 10 e 20 e dopo un'ora ricevo la telefonata di FEDERCONTRIBUENTI. Stentavano a credere che un invalido non fosse considerato tale quando apriva una partita IVA.  Da quel momento un turbinio di cose sono successe: giornali e TV in casa, il giorno dopo. La mia storia pubblicata in lungo e largo in internet. Spero di riuscire a combattere e vincere una piccola battaglia, non solo per me ma per tutti quelli che subiscono l'ingiustizia di essere considerati di serie non A, non B ma C! Vista la disponibilità, la voglia di aiutare e la preparazione di questa Associazione (cosa molto IMPORTANTE: non legata a partiti, sindacati o allo Stato, ma completamente libera ed autonoma), ho deciso di abbracciare la loro filosofia e di portarla a vostra conoscenza. Magari qualcuno di voi potrebbe averne bisogno, visto che coprono tantissime problematiche come potete vedere qui Trattano un po' tutti i problemi che possono insorgere: banche, telefonia, energia elettrica e quant'altro. Spero di esservi stata utile.

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