Un grande complotto ha fregato Silvio. Un grande inciucio fregherà gli italiani
Creato il 16 novembre 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
Non sapendo più a che santo votarsi, e a quale spunto fantapolitico aggrapparsi per fare uscir fuori Silvio con dignità dalla vita pubblica del paese, dalle parti di Mediaset si tende ad accreditare l’ipotesi del grande complotto demo-plutocratico-giudaico-massonico che, tradotto in pillole, significa che tutto il mondo ha tramato per far fuori Silvio “Gengis” Berlusconi. Ieri sera a Matrix è andata in onda la prima puntata di “Tutti contro Silvio”, la nuova fiction di Canale5 che si svolge interamente all’interno di un talk show, il cui plot narrativo consiste proprio nello smascherare i grandi complotti internazionali che hanno condizionato e, in qualche caso cambiato, la storia degli stati. Dovete sapere che il complotto per far fuori Silvio iniziò due anni prima della sua discesa in campo, segno inequivocabile che i protagonisti della vicenda erano in possesso di un raro tratto profetico. La storia è questa. Nel 1992 il panfilo “Britannia”, quello di proprietà della regina Elisabetta II^ d’Inghilterra, si trovava per caso dalle parti di Civitavecchia. Gettata l’ancora in acque territoriali italiane, salirono a bordo Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi, Romano Prodi, Mario Monti, Totò e Peppino, Brancaleone da Norcia, Pinocchio e Mastro Geppetto, ad attenderli un gruppo di banchieri e uomini d’affari di tutto il mondo con in testa David Rockfeller, Robert Rubin e Stephen Friedman della Goldman Sachs, i coni d’ombra del Gruppo Bilderberg, Paperon de’ Paperoni, Rockerduck, Gambadilegno, Macchia Nera e Ezechiele Lupo. Lo scopo dell’incontro fu quello di allargare la rete dei “poteri forti” anche all’Italia, la cui economia finì così in quelle fortemente influenzate dalla banca americana la cui mole d’affari annua supera di gran lunga la somma del prodotto interno lordo di almeno cinque nazioni medie del globo. Ovviamente l’accordo prevedeva che chiunque avesse provato a intaccare la potenza di fuoco della Goldman Sachs (e della sindrome da controllo economico del mondo del Gruppo Bilderberg) doveva essere fatto fuori. Come tutti sanno, Silvio è stato uno di quelli che ha provato a mettere il bastone fra le ruote dei “poteri forti” a tal punto che ieri sera, il mite Alessio Vinci, lo ha addirittura paragonato a un grande rivoluzionario strenuo oppositore del capitalismo regolato da una cricca di potenti sparsi per il mondo. Seguendo il ragionamento dell’anchorman di Canale5, Silvio è stato una specie di Che Guevara del Ventunesimo Secolo, l’indefesso difensore del concetto di democrazia, l’oppositore dei plutocrati internazionali, il baluardo contro la deriva dell’affarismo spinto al più bieco profitto. La sua unica colpa è stata quella di aver litigato ferocemente con Ezechiele Lupo al quale stava contendendo le grazie di una lupacchiotta travestita da suora. Serissimo, nel promo della trasmissione, Alessio Vinci ha scandito queste parole: “C’è stato un complotto per far fuori Berlusconi, il governo italiano o l’euro o tutti e tre? Vediamo di smascherarlo”. E lo ha fatto, perché alla fine sono usciti fuori anche i nomi dei complottisti: Timmy,Tommy e Jimmy, Gastone Paperone, quella vacca di Nonna Papera, Mafalda, Pocahontas e Maga Magò, incazzata nera con Silvio che non glielo ha voluto dare. Svelato così il mistero della caduta del Dux, vittima dei cartoni animati e del lecchismo esagerato dei suoi servi. Ma se finalmente è stato svelato l’arcano della dipartita di Berlusconi, a tenere botta in queste ore c’è ovviamente il governo nuovo di zecca di Mario Monti pronto al giuramento solenne sul tricolore. Siccome non siamo proprio fessi, ci stiamo rendendo conto, con il passare delle ore, che in Italia sta nascendo il più grande inciucio che la storia dell’umanità ricordi. A parte le finte dichiarazioni, le finte diatribe, i finti scazzi, le finte questioni di principio, le finte lacrime e il finto sangue, quello che sta venendo fuori è il risultato di un lavoro sotterraneo che dura da anni, diciamo dalla Bicamerale, diciamo da quando Silvio è sceso in campo accompagnato da un potere mediatico che non aveva eguali nel resto del mondo. Democristianamente sta nascendo la grosse koalition all’italiana. Democristianamente il Pdl, il Pd e il Terzo Polo (fuori Lega, Idv e la entrante Sel), hanno deciso di spartirsi le macerie di questa nazione come fecero quelli del CAF (Craxi, Andreotti, Forlani), adottando perfino lo stesso schema: due democristiani (Casini e Alfano) e una presunta forza di sinistra, allora il Psi di Craxi oggi il Pd di Bersani-D’Alema-Veltroni e quel gatto mammone di Matteo Renzi. Senza più l’ostacolo Berlusconi, gli uomini della Goldman Sachs e del Gruppo Bilderberg potranno finalmente mettere le mani sull’Italia, con un governo destinato a occupare “democraticamente” tutte le stanze del potere da qui all’eternità. A Silvio, ovviamente, l’onore delle armi e un salvacondotto economico-legale che non intaccherà le sue imprese né incancrenirà le sue pendenze con la giustizia destinate a finire nel cesso. Fra un paio d’ore sapremo se sarà così. Fate molta attenzione al nome che occuperà la casella di ministro della Giustizia. Fra Livia Pomodoro e Paola Severino c’è una differenza grossa come una casa, o come la koalition che sta nascendo.
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