La disoccupazione aumenta. I posti pubblici scarseggiano sempre più. Le aziende chiudono. Chi ci governa non riesce ad aiutare gli Italiani.
Ho bisogno di un idea
Voglio aprire un azienda tutta mia, lavorare per me stesso, essere un esempio imprenditoriale da imitare, creare occupazione, portare qualità sul mercato.
I mio più grande problema di questi mesi è trovare l'idea giusta, quella in cui io posso dare il massimo, perché mi aspetterà un aspro campo di battaglia qualora riuscissi nel mio intento.
Il post di oggi, rispetto ai precedenti, è più che altro uno sfogo.
Devo trovare un'idea che possa essere leader di una porzione di mercato, anche piccola. Qualcosa è nella mia testa, ma ho grandi difficoltà a definirla con precisione.
E se non riesco a definirla con precisione non posso analizzarla. Mi attende un processo apparentemente semplice, ma lungo e tortuoso per le mie capacità in materia:
- idea innovativa;
- business plan;
- progetto imprenditoriale;
- START UP;
Non ho idea di come si faccia un progetto imprenditoriale.
Non ho idea di come si avvia un'azienda.
Non ho aiuti di persone più esperte di me, ammetto di sentirmi molto solo in questa prova.
Ho paura di fallire, di sprecare tempo e denaro, di scontrarmi con la politica locale, con i miei limiti professionali e personali, con la buracrazia, o addirittura con la mafia. Mi sento impacciato, come un bambino che compie i primi passi.
Eppure dentro di me sento che posso farcela. Nella mia vita ho spesso questa sensazione, forse per colpa della mia innata presunzione, e in passato ho fallito tantissime volte. Ma questa volta sento che ho abbastanza saggezza dentro di me per poter cominciare questa impresa, contro tutto e tutti, soprattutto contro chi non crede in me, e contro me stesso.
Uno dei motivi per cui ho un po' messo da parte il blog è che sto usando un'esagerata quantità di tempo per pianificare l'avvio della mia start up, per poter cominciare nel migliore dei modi.
Questa volta, a differenza delle mie esperienze passate, dovrò avere l'umiltà di controllare e monitorare più di una volta tutte le fasi del mio progetto, per poter fare i dovuti aggiustamenti.
Vedo lontano il giorno in cui costruirò personalmente i mie progetti, sulla carta e sul campo, però lo desiderò così tanto da non farmi desistere.
Per il buddismo, ma anche per il cristianesimo, il desiderio è fonte di debolezza: rischierei di essere in balia del piacere del successo, o della disperazione degli insuccessi. Io invece ho bisogno di essere un carro armato, che va avanti per la sua strada, trovando un infinità di soluzioni per ogni problema che mi si presenta.
E per fare ciò ho bisogno di una lucidità e di una serenità fuori dal comune, che probabilmente non avrò nei momenti di difficoltà.
Avrò bisogno di molto coraggio, traendo forza dalla passione per ciò che faccio, dall'amore verso le persone di cui ho responsabilità.
Sogno il giorno in cui, grazie al mio lavoro, influenzerò i miei concorrenti di mercato, potrò creare occupazione, potrò costruire la mia professione, potrò aiutare a far girare l'economia, potrò fare la mia parte nel migliorare il mio paese.
Per ora è solo un sogno, ma voglio realizzarlo. Tanto alla fine credo che sia la volontà di uomo ciò che conta davvero, non i suoi sogni.