Un impegno concreto, meno tasse per tutti

IL GOVERNO dei negazionisti ha alla fine improvvisato la manovra di Ferragosto. Come i peggiori governi della Prima Repubblica, costretti a turare le voragini di bilancio, buttavano giù in maniera del tutto improvvisata i famosi decretoni, così anche l’allegra brigata berlusconiana, forzata dall’asse Parigi-Berlino raffazzona la  manovra dell’anguria. Quarantacinque miliardi di tasse e di tagli, in gran parte si tratta di misure che solo in minima parte si sommano alla precedente manovra, mentre in massima parte completano e anticipano la prima tranche  di norme, già  varate a metà luglio. È il prezzo da pagare all’improvvisazione e alla superficialità politica, come i fatti di questi tre anni dimostrano, e non certo alla speculazione finanziaria, come il trio Bossi-Berlusconi-Tremonti ci vuol  mendacemente far credere.