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Un incontro con l’anima nel tempio giainista di Ranakpur

Da Nonsoloturisti @viaggiatori

Sulla strada tra Udaipur e Jodhpur nel cuore del Rajasthan, dopo ore di macchina nel bel mezzo della foresta lussureggiante, sorge candido il tempio giainista di Ranakpur, uno dei più begli esempi architettonici tra i templi di questo culto.

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La prima sorpresa all’arrivo è una simpatica comunità di scimmiette festose, oltre alle numerose colonie di uccelli che spezzano il silenzio in cui è immerso questo luogo di pace. I turisti ovviamente sono un optional. Viaggiando spesso si ha l’impressione di aver perso la capacità di stupirsi, ma è inevitabile alla vista della ripida scalinata d’ingresso della facciata del tempio.

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All’arrivo ti accolgono dei monaci svetambara – una delle due principali declinazioni del giainismo – bianco vestiti, che ti ammoniscono sui dettami da rispettare nel luogo: nessun capo in pelle, ovviamente scalzi  – come d’abitudine in moltissimi luoghi sacri indiani – e nessuna manifestazione d’affetto tra persone, nel rispetto del credo giainista. Infatti ogni devoto obbedisce ai “cinque grandi giuramenti” che prevedono il massimo rispetto di ogni forma di vita (ahinsa), il perseguimento della verità (satya), il divieto di rubare (asteya), la castità (brahmacharya), e il divieto di possedere (aparigrah).

Non mi soffermerò a parlare dell’architettura del tempio, dedicato al maestro Adinath, “barocco” per la ricchezza delle incisioni, ognuna differenti su ciascuna delle 1444 colonne. Piuttosto parlerò di come questo luogo abbia agito a un livello più profondo.

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Seduta all’interno di una nicchia che dava sulla foresta, tra il ronzio delle numeroso api – di cui di solito sono terrorizzata – la mente ha smesso di vagare, i pensieri sono come scivolati via. Sembrerà per certi versi eccessivo ma, ancora oggi se chiudo gli occhi e penso a un luogo felice, la mia mente ritorna là. Sarà colpa dell’India? Del suo incredibile fascino? Forse… o forse veramente esiste qualcosa al di là dell’umana comprensione.

Non voglio cadere nel clichet dell’India uguale a spiritualità, paradigma oramai largamente utilizzato: se si deve partire con questa idea di voler trovare assolutamente qualcosa allora si sbaglia, è quando non si cerca che si trova! Ranakpur potrà farvi questo effetto, oppure no, di certo non vi lascerà indifferenti.

Dove si trova Ranakpur?


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Chiara Giulia Valenti

Chiara Giulia Valenti

Laureata in Geografia, amante delle bellezze del nostro fragile pianeta, affronto la vita e i miei viaggi cercando di vedere i luoghi con occhi nuovi. Il mio motto è “la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.

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