“Sono partito dall’Italia per girare pagina, dopo gli anni dell’università. Sono rimasto in Australia per la mentalità moderna e le opportunità che offre: è un Paese multiculturale, dove non conta da dove vieni o chi è tuo padre. L’Australia è un Paese giovane, dove chi lavora sodo raccoglie i frutti del suo impegno. Credo che quello che più apprezzo in questo Paese sia il poter pensare o progettare il futuro con ottimismo“.
Parola di Enrico Cesano, 35enne Fleet Manager per la multinazionale Veolia a Sydney. Enrico arriva in Australia subito dopo la laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni: lo fa senza uno scopo preciso, a parte rilassarsi, dopo l’ultima -stressante- tappa accademica. Gli inizi sono tipici dei giovani emigranti: un impiego per tre mesi come cuoco, prima di trovare lavoro come ingegnere presso Eptec, azienda italo-australiana attiva nel settore dell’ingegneria civile. Nel suo nuovo ruolo da “project engineer” Enrico scopre un mondo del lavoro assolutamente informale: qualche mese dopo il proprietario dell’azienda gli offre una “sponsorship”, che gli avrebbe permesso di ottenere una residenza temporanea. Enrico non ci pensa due volte: accetta, e negli anni successivi sperimenta una importante progressione di carriera e professionale, con progetti di rilievo nazionale. “Sicuramente in Australia non si fanno problemi ad affidarti responsabilità“, commenta Enrico, non senza una velata ironia.
A metà 2010 il passaggio a Veolia Water Network Services, dove lavora per un semestre come Senior Project Engineer, prima di ottenere la qualifica di Fleet Manager, una carica che lo porta attualmente a gestire un parco veicoli e macchinari da milioni di dollari. “Sono decisamente contento di lavorare in Australia, perché ho trovato un ambiente e una cultura rispettosa, organizzata e meritocratica, dove -quando semini con il lavoro e la dedizione- ne raccogli i frutti“.
Ospite della trasmissione è Diego Di Guida, anche lui ingegnere, attualmente direttore del personale e dello sviluppo business di Justweb, azienda con sede a Sorrento. Diego ci racconta il suo doppio espatrio, motivato dalla difficoltà di accettare il difficile contesto lavorativo italiano. A un certo punto della sua carriera ha però accettato la sfida di mettersi in gioco in una piccola start-up del Mezzogiorno, per poter “importare” e coltivare qui un ambiente di lavoro diverso dai “canonici” standard italiani.
Nella rubrica “Spazio Emigranti” proseguiamo la nostra indagine nelle sezioni locali di Italiansonline.net, la più grande comunità -virtuale e non- di emigrati italiani. Oggi tappa a Zurigo, per raccontare perché la Svizzera resti una delle principali méte di espatrio dei nostri giovani professionisti. Ne parliamo con Pietro Ferrara, responsabile di IOL Zurigo.