Un’intramontabile due ruote

Creato il 23 agosto 2013 da Annaulaola

Ferdinando Innocenti ispirandosi alle moto Cushman portate dai militari americani durante la seconda guerra mondiale ha pensato ad uno scooter per tutti che soddisfasse gli Italiani nel dopoguerra: nasce così la Lambretta.

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Sogno degli italiani che dal dopoguerra sfrecciavano per le strade in rifacimento di un’Italia che si affacciava alla Dolce Vita, la Lambretta è il simbolo del movimento di un paese verso una nuova epoca, fatta di design, macchine e movimento. Un tardo futurismo da vivere su due ruote.

Tutto ha inizio nel 1922 negli Stabilimenti Innocenti, una fabbrica di tubi d’acciaio con sede a Roma che poi nel 1931 si sposta a Milano, per l’appunto nel quartiere di Lambrate, divenendo la più grande fabbrica di tubi d’acciaio d’Italia. La Seconda Guerra Mondiale, purtroppo, comporterà la distruzione della fabbrica, ma come un’araba fenice che risorge dalle ceneri, così’ la fabbrica, grazie al genio di Innocenti, troverà la sua rinascita nella riconversione della fabbrica. Infatti, da stabilimento di tubi, passerà alla produzione dello scooter, sulla scia della motorizzazione richiesta dal paese.

Le quattro ruote erano ancora un investimento troppo impegnativo per una famiglia, mentre le due ruote si sarebbero rivelate, nel 1947, la soluzione perfetta per questa necessità.

Entrata in stretta competizione con la Vespa Piaggio, la Lambretta si è sempre distinta per la carrozzeria più spartana e per la maggiore potenza del motore, che le valse, negli anni ’50, parecchi record di velocità.

Poi, a causa del boom economico degli anni ‘60 e con l’introduzione delle Fiat 500, il fascino delle due ruote cominciò a scemare, fino alla crisi totale dell’Innocenti e alla sua chiusura nel 1971.

La sua eredità ha quindi preso passaporto indiano e per lo stesso motivo per il quale era esploso in Italia, ha preso piede in Oriente, continuando la produzione della Lambretta originale fino al 1997. In seguito, si sono viste imitazioni plasticose e fake per stare al passo con l’estetica e le richieste del mercato, fino ad arrivare ai giorni nostri con un ritorno della carrozzeria in metallo (eccetto il parafango in plastica) e con le giuste revisioni al motore, adesso ecologico e sicuro: un 4 tempi omologato Euro 3, con telaio moderno e sospensioni rinforzate per affrontare buche e rotaie di città.

Gli appassionati di moto vintage, quindi, non potranno lasciarsi scappare la nuova Lambretta che, anche se non original vintage, gli consentirà almeno di circolare in area C, centri storici e simili mantenendo un fascino d’antan che solo le motociclette di una volta come Vespa e Lambretta conservano in sé.


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