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Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede

Creato il 06 febbraio 2014 da Estropico
Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede L'autrice di La macchina di Santa Claus, dedicato alle stampanti 3D, ci aggiorna sullo stato dell'arte e sulle prospettive future di questo nuovo e dirompente settore, in un'esclusiva per Estropico.
L'ultima novità del settore produttivo si chiama stampa 3d. Seguendo le indicazioni di uno specifico software, l'ugello di un dispositivo non molto dissimile dalle stampanti inkjet da scrivania, scorrendo avanti e indietro, deposita ora plastica, ora metallo fuso, ora cioccolato, ora molecole, ora cemento, creando così, strato su strato, gli oggetti più disparati, da giocattoli a pezzi meccanici, da scarpe a biscotti, da cartilagini a case.  Se questa macchina prodigiosa, poi, è formato desktop e ha un prezzo inferiore ai 1000 euro è facile intuire la sua portata rivoluzionaria e la sua forza propulsiva per far decollare finalmente un'economia basata sul Do It Yourself. L'esperienza di tante startup come l'americana Makerbot o le italiane Kentstrapper e Wasp dimostrano che questa tecnologia non è fantascienza, ma una concreta possibilità per affrontare le sfide che questa era di grandi cambiamenti ci impone.
Della stampante 3d si parla in molti luoghi e con molti generi letterari, ma cosa effettivamente è gia possibile fare? Ecco alcunidegli oggetti già realizzati e che non ti aspetteresti di poter autoprodurre: Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede
Il mini-aereo SULSA stampato da una equipe della Southampton University (foto: Ian Hughens – epredator ).
Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede

Urbee 2, la prima auto stampata. Ha tre ruote e può portare due passeggeri; il materiale èplastica ABS, forte come l'acciaio, ma che pesa la metà (foto: Jim Kor).
Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede
Unacasatuttadunpezzo è il progetto di Marco Ferreri realizzato con la tecnologia D-Shape ed esposto alla Triennale di Milano nel 2010. L'edificio (che misura 2,40×4 m ed è alto 3,50 m) è stato stampato come un pezzo unico in una sessione senza interruzioni: è emerso strato su strato, partendo dalla base fino a terminare con la copertura (foto: Enrico Dini). Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede

Abito disegnato per la ballerina Dita von Teese dall'architetto Francis Bitonti e dal designer Michael Schmidt, completamente realizzato con una stampante Shapeways (foto: Albert Sanchez per Shapeways). Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede

Cosmo Wenman, Portraits of Alexander the Great, -300, 1440, 1945. Da un modello digitale ottenuto tramite scansione tridimensionale – che rende disponibile a tutti su Thingiverse – con la sua MakerBot Replicator Wenman stampa in bioplastica, trattabile con varie finiture, repliche di statue antiche che risultano incredibilmente simili all'originale, come nel caso delle copie del ritratto ellenistico di Alessandro Magno conservato al British Museum (foto: Cosmo Wenman). Un'introduzione alla stampa 3D, di Maria Elisabetta Bonafede
Macchina da corsa alla scala nanometrica stampata con un'incredibile precisione di dettagli da una équipe della Technische Universitat Wien (foto: prof Stampfl e dr. Torgensen).
Il Cronin Group dellUniversità di Glasgow ha messo a punto il Chemputer, un dispositivo che stampa medicinali (foto Cronin Group).
Quanto è difficile farlo?
Se sai utilizzare i software CAD, allora puoi progettare direttamente una tua creazione originale e, premendo un semplice tasto, la stampante 3d te lo realizzerà. Nel caso tu non sappia progettare al computer, puoi utilizzare software morfogenetici che fanno evolvere da soli i progetti sulla base delle tue indicazioni, o trovare progetti già pronti gratuitamente scaricabili su piattaforme di condivisione come Thingiverse.com; oppure puoi acquistare il file descrittivo di un oggetto dal sito della ditta produttrice e magari personalizzarlo apportando modifiche al modello originale; o ancora puoi riprodurre un oggetto esistente dopo averlo scansionato con il telefonino.
A chi può interessare questa tecnologia?
Inizialmente solo ai cosiddetti maker, gli artigiani digitali, ma pian piano il pubblico si sta facendo sempre più vasto: imprenditori, professionisti, scuole, hobbisti e giovani che cercano di inventarsi un lavoro. La base si sta allargando: tutti sono chiamati a partecipare.
Cosa c'è di interessante all'orizzonte?
«Il futuro è migliore di quanto credete» dice il presidente della Singularity University Peter H. Diamandis, che considera la stampa 3d una delle quattro forze emergenti che preparano una nuova era di abbondanza per tutti. 
All'orizzonte, sostiene Jeremy Rifkin, vediamo la Terza Rivoluzione Industriale, la fine del consumismo e del capitalismo così come lo conosciamo; vediamo una produzione non più globalizzata e massificata; vediamo al centro la creatività e la collaborazione. Remix culture, open source, open design sono le parole chiave per entrare in questo mondo: le capacità di questa tecnologia si elevano alla seconda potenza se alla sua versatilità si unisce il fatto che chi la usa lavora in rete e così idee e possibilità e si moltiplicano ogni giorno.
Chi produce stampanti 3d?
Tra le ditte produttrici a livello internazionale abbiamo 3dSystems, Stratasys, Zcorp, Shapeways, Makerbot, e in Italia Kentstrapper, Wasp, Dinitech e Sharebot. I progetti RepRap e Fab@home hanno messo a punto macchine autoreplicanti, cioè capaci di stampare i pezzi di cui sono composte: basta acquistarne una per avere un'intera batteria.
Se poi non intendi maneggiare la stampante, per la realizzazione delle tue idee puoi sempre rivolgerti ai FabLab, centri di condivisione di hardware, software e knowhow che come funghi stanno sorgendo in ogni città; o a centri specializzati di produzione con sistemi additivi come Red Eye on demand, Freedom of Creation o Vectorialism; oppure puoi farti assistere da comunity on line come Cluodfab o Ponoko che forniscono anche piattaforme e-commerce per la vendita dei tuoi prodotti.
Per comprendere in concreto quanto versatile e estesa sia l'area di operatività nalla produzione della stampa 3D, ecco cosa ci dice Ugo Cantini di Kentstrapper:
« Abbiamo come clienti sia aziende che volevano la stampante per realizzare i propri prototipi ed abbattere i costi di ricerca e produzione, sia lo studente che vuole divertirsi e realizzarsi dei modelli per giochi da tavolo. Anche i campi applicativi sono svariati,questa tecnologia permette agli studenti di scuole di design ed istituti tecnici di realizzare i progetti precedentemente modellati. Altro campo applicativo è quello medico; abbiamo realizzato prototipi di vene ed arterie, placche craniche, mandibole. La stessa tecnologia è stata utilizzata anche in campo archeologico per riprodurre un cranio di un australopiteco.In campo industriale sono stati realizzati prototipi di flange di supporto per motori elettrici mentre in campo architettonico sono stati realizzati plastici e modelli in scala di edifici. Tuttavia i possibili campi applicativi di questa tecnologia sono molto più numerosi: moda, musica,ceramica,vetrerie,giocattoli etc..»
Un piccolo spiraglio sugli imminenti passi della stampante 3D ce lo offre l'equipe di WASP:
«Ora comincia il bello: la nostra prima stampante ha avuto il compito di posizionarci e di farci conoscere, questo per realizzare il nostro Sogno: la stampante per le case. Abbiamo in realizzazione una prima stampante con area di stampa 800x800x800mm progettata grazie al sostegno dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; questo è il primo passo per la prova sul campo di stampanti di grandi dimensioni e stiamo imparando molto. Ma non stiamo pensando solo al macro, infatti abbiamo instaurato una collaborazione con l'Università di Bologna per la stampa di gelatine e collagene per la costruzione di tessuti e abbiamo ricevuto interesse da parte di ricercatori dell'Università di Milano per la realizzazione di strumenti veterinari per la chirurgia su misura e anche per la ricostruzione tessuti. Oltre a questi campi di ricerca molto ambiziosi abbiamo intenzione di sviluppare una linea di stampanti per ogni bisogno: dalla più piccola ed economica, passando per la precisione e definizione per i professionisti fino alla stampante di case per i sognatori come noi.
Il progetto World's Advanced Saving Project si prefigge di sviluppare progetti per il bene comune investendo l'utile nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie a servizio del pianeta e allargando la base di ricercatori, oltre a fabbriche personali e frese, sviluppiamo stufe pirolitiche, scarpe ecosostenibili, ognuno è invitato a partecipare!»
Per approfondire:
Ed Grenda, Printing the Future, Arlington, 2006 Jeremy Rifkin, The Third Industrial Revolution: How Lateral Power Is Trasforming Energy, the Economy, and the World, New York, 2011 Chris Anderson, Makers: The New Industrial Revolution, New York, 2012 Peter H. Diamandis, Abundance: The Future is Better Than You Think, New York, 2012 Maria Elisabetta Bonafede, La Macchina di Santa Claus, 40k Unofficial, 2013. 
Link permamente, su Estropico.org

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