“Oggi ho il privilegio di gestire un’azienda che ha l’obiettivo di utilizzare la tecnologia basata sulla seta, per creare vaccini che raggiungono ogni angolo del mondo. Credo che in Italia ci siano tutti gli ingredienti per imbarcarsi in un progetto ambizioso. Chi vuole partecipare?” Si presenta così, con spirito estremamente propositivo, Livio Valenti, 29enne imprenditore nel settore scientifico, di base negli Stati Uniti.
Una storia da raccontare, quella di Livio, incluso pochi mesi fa nella prestigiosa graduatoria dei primi 30 “under 30″ globali, stilata dalla rivista americana Forbes. Storia che inizia con gli studi all’Università Bocconi di Milano, e con i primi scambi di studio all’estero, in particolare alla UCLA di Los Angeles. “Un anno indimenticabile“, ricorda ancora Livio.
Al ritorno dalla California, si laurea con 110 e lode in Management Pubblico, prima di avviare una straordinaria carriera internazionale. Parte con un programma di studio per la Cina, che inframmezza con una internship in un think-tank di Washington. Poi il ritorno in Cina, dove diviene assistente di docenza e lancia una prima avventura imprenditoriale, con la creazione di un social network.
Alla fine del biennio di studi in Estremo Oriente, Livio ottiene un contratto con l’agenzia Onu UNDP, che lo porta fino in Cambogia. Quegli anni a stretto contatto con il mondo dell’assistenza allo sviluppo pongono -ma lo scoprirà solo successivamente- le basi per la sua futura attività imprenditoriale. “Lavorativamente, quel periodo in Cambogia e poi nel resto del Sud-Est asiatico è stato fantastico“, ricorda.
Dopo tre anni Livio lascia l’Onu e parte per gli Stati Uniti, ennesima tappa del suo personale “ping pong” tra Est e Ovest del mondo. Viene infatti accettata la sua candidatura presso la prestigiosa università di Harvard, che sarà sostenuta pure da una borsa di studio finanziata dal Governo italiano.
Gli anni ad Harvard si rivelano decisivi: “dopo la laurea alla Harvard Kennedy School of Government mi sono lasciato incantare dall’aria imprenditoriale che circola liberamente tra Harvard e il MIT“, ricorda Livio con entusiasmo. E’ in quegli anni che nasce Vaxess, azienda innovativa che ha reso l’utilizzo della seta (la cui lavorazione Livio aveva conosciuto in Cambogia) veicolo fondamentale per la stabilizzazione dei vaccini, rendendone così più semplice ed economico il trasporto. Vaxess ha ricevuto un finanziamento da 4.5 milioni di dollari da diversi venture capitalists.
Ospite della puntata è Dante Roscini, professore di Management proprio alla Harvard Business School di Boston: con il professor Roscini analizziamo i motivi che spingono i nostri migliori talenti dell’economia a restare negli Stati Uniti, dopo il fondamentale periodo di studi Oltreoceano. Perché l’talia non è da loro considerata attrattiva?
Nella rubrica “Expats” vi portiamo invece a conoscere un sito specializzato nei consigli sull’emigrazione verso l’Austria, uno dei Paesi europei con la minor disoccupazione giovanile. Lo ha creato Enzo Caldarola: si chiama Scappiamo.net
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La discussione di giugno: “Perché non abolire gli ordini professionali, come primo passo per aiutare i giovani ad accedere più liberamente al mercato del lavoro? Quanto -secondo voi- l’eliminazione di questo residuo corporativo potrà portare anche chi non è “figlio di” a restare in Italia? Senza dover necessariamente emigrare, perché non proviene dalla famiglia giusta?”
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