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Un laboratorio di formazione stellare

Creato il 17 maggio 2011 da Stukhtra

E’ la galassia nana NGC 4214

di Silvia Fracchia

Un magnifico esempio di multifunzionalità, che unisce in una modesta estensione spaziale calde zone di formazione stellare ad altre contenenti astri più datati come le supergiganti rosse. Si tratta di NGC 4214: un vero paradiso per le osservazioni astronomiche, se si aggiunge il fatto che la presenza di polvere interstellare tra esso e la Terra è veramente scarsa. Detta così, sembra lo slogan pubblicitario dell’ultimo modello di un sofisticato oggetto hi-tech. Invece stiamo parlando di una galassia. Una galassia nana, per la precisione, ma molto interessante e piena di vita.

Un laboratorio di formazione stellare

La galassia NGC 4214 catturata dalla WFC3 del telescopio Hubble. Al centro è evidente la cavità a forma di cuore, contenente stelle giovani e massicce. (Cortesia: NASA/ESA/Hubble Heritage/Z. Levay/STScI/AURA)

A mostrarci in dettaglio questo vero e proprio laboratorio di formazione stellare è una splendida immagine nel visibile e nel vicino infrarosso ottenuta dalla Wide Field Camera 3 (WFC3), la più recente fotocamera di cui è equipaggiato il Telescopio Spaziale Hubble, frutto degli sforzi congiunti della NASA e dell’ESA. L’immagine è un vero e proprio ritratto di NGC 4214, una galassia nana di forma irregolare situata a circa 10 milioni di anni-luce dalla Terra, nella costellazione dei Cani da Caccia.

Osservando l’immagine, balza all’occhio immediatamente una grossa cavità centrale a forma di cuore. La sua esistenza è dovuta al forte vento stellare esercitato dagli astri contenuti nell’incavo, perlopiù stelle giovani e massicce, con temperature superficiali comprese tra 10 mila e 50 mila gradi. In seguito alla sua azione, nella cavità viene a mancare la quantità di gas sufficiente a dare luogo alla formazione di nuove stelle.

Ciò, tuttavia, non deve farci pensare male: nel resto della galassia di gas ce n’è, e pure tanto, come dimostra il fondo rosso diffuso che pervade l’immagine. Di conseguenza è presente anche un’intensa attività di formazione stellare, più accentuata nella zona superiore dell’immagine, nella quale si osserva una maggiore concentrazione di idrogeno gassoso e quindi un maggior numero di stelle giovani, dove per “giovani” intendiamo astri di circa 2 milioni di anni.

Ma non è finita qui. Va bene dare largo ai giovani, ma non dimentichiamoci degli anziani: NGC 4214 ospita anche stelle molto più vecchie, quasi al termine della propria vita, come le supergiganti rosse. Sono molto più difficili da vedere perché emettono in prevalenza nell’infrarosso, mentre sono molto deboli nel visibile.

La presenza di stelle in molti stadi evolutivi differenti rende NGC 4214 una miniera di possibili informazioni per gli astronomi, mentre la relativa vicinanza della galassia e la scarsità di polvere interstellare tra essa e il nostro pianeta rendono la sua osservazione agevole e pulita. Nuova linfa, insomma, per gli studi sull’evoluzione stellare.


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