Ecco un libro che ci piacerebbe molto avere:
Lele Luzzati – Figure incrociate. L’opera completa di un protagonista della grafica, La casa Usher
Ovvero, il catalogo di una mostra tenutasi nei Chiostri della SS. Nunziata di Pontremoli, in occasione del XXXIII Premio Bancarella.
Qui potete vedere un ampio articolo sul libro:
http://abbracciepopcorn.blogspot.com/2009/08/emanuele-luzzati-figure-incrociate.html
Il tratto e la tavolozza gioiosa di Luzzati sono unici, la sua produzione ampia (era capace di usare con maestria ogni sorta di materiale: dalla terracotta allo smalto, dall’intreccio di lane per arazzi all’incisione su supporti diversi, ai collage di carte e tessuti composti per costruire bozzetti di scene, di costumi, di allestimenti navali), raffinata e memorabile, ricchissima di rimandi culturali e capace di parlare il linguaggio universale della fantasia e dell’infanzia.
La passione per l’arte nacque forse grazie alle leggi razziali: nel 1938, a causa di tali infamie, interrompe gli studi e inizia a frequentare lo scultore Edoardo Alfieri e il pittore Onofrio Martinelli.
La biografia, secondo Wikipedia:
Emanuele Luzzati (Genova, 3 giugno 1921 – Genova, 26 gennaio 2007) è stato uno scenografo, animatore e illustratore italiano.
Noto soprattutto come scenografo e illustratore, Emanuele Luzzati è stato maestro in ogni campo dell’arte applicata
Nato a Genova nel 1921, nel 1940 è costretto ad abbandonare la sua città a causa delle leggi razziali. Trasferitosi a Losanna, studia e si diploma all’École des Beaux-Arts.
Nel 1972 espone alla Biennale di Venezia nella sezione Grafica Sperimentale. Nel 1975, assieme a Aldo Trionfo e Tonino Conte, è fondatore del Teatro della Tosse per il quale realizzerà scene e costumi di moltissimi spettacoli. Dal 1981 al 1984 una sua mostra, intitolata Il sipario magico di Emanuele Luzzati, allestita dalla Sapienza Università di Roma a cura di Mara Fazio e Silvia Carandini, gira in Italia e all’estero. Illustra nel 1988 Le fiabe scelte dei fratelli Grimm per le Edizioni Olivetti, e in seguito, per le Edizioni Nuages, Candido di Voltaire, Pinocchio di Collodi, Alice nel paese delle meraviglie di Carroll, il Decamerone di Boccaccio, Peter Pan di James Barrie e Il Milione.
Nel marzo del 1990 si inaugurano a Reggio Emilia, Cavriago, Sant’Ilario e Montecchio quattro sezioni di una grande mostra dedicata all’opera complessiva di Luzzati. Avendo ottenuto due nomination all’Oscar per i suoi film d’animazione, realizzati con Giulio Gianini, La gazza ladra (1965) e Pulcinella (1973) viene nominato membro dell’AGI (Alliance Graphique Internationale) e dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Nel 1992 gli viene conferita dall’Università di Genova, sua città, la laurea honoris causa in Architettura. L’anno dopo viene allestita la mostra Emanuele Luzzati Scenografo, presso il Centre Georges Pompidou di Parigi a cura dell’Unione dei Teatri d’Europa. L’evento verrà ripreso poi a Roma, Firenze, Bellinzona, Milano, Genova, dove la mostra viene arricchita con un’ampia sezione dedicata all’illustrazione, e Salonicco.
Nel 1995 riceve il Premio Ubu per la scenografia del Pinocchio prodotto dal Teatro della Tosse di Genova.
Nel 1997 allestisce per il Comune di Torino, in Piazza Carlo Felice (Piazza della Stazione), un grande presepio, mescolando ai personaggi tradizionali le figure delle favole più conosciute. Nel 1998 progetta un parco giochi per bambini per il Comune di Santa Margherita Ligure, ispirato al Flauto Magico di Mozart. Nella casa natale di Mozart a Salisburgo, viene presentata la mostra I Mozart di Luzzati.
Nel 2000 sono allestite le mostre Emanuele Luzzati. Viaggio nel Mondo Ebraico al Palazzo della Triennale di Milano e Luzzati-Rodari al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Per le Edizioni Laterza esce il volume di Rita Cirio e Emanuele Luzzati Dipingere il teatro un’intervista su sessant’anni di scene, costumi, incontri.
Nello stesso anno con la mostra I Mozart di Luzzati, viene inaugurato a Genova il suo museo permanente nell’edificio cinquecentesco di Porta Siberia (Area Porto Antico). Tra le mostre tematiche che seguiranno fino al 2010 si citano: Luzzati incontra Rossini 1960-2001, La grafica teatrale, Luzzati e le Ombre, Emanuele Luzzati. Genova di tutta la vita, L’Opera lirica del ‘900, Viaggio nel mondo ebraico, La porta della fiaba, Luzzati e Rodari. I segni della fantasia, Le navi di Luzzati, Gianini e Luzzati. Cartoni animati, Costantini Luzzati. Una notte all’Opera.
Il 1 giugno 2001 è nominato dal Presidente Ciampi “Grande Ufficiale della Repubblica”.
Nel 2002 crea le scene per Il Flauto Magico di Mozart allestito al Teatro dell’Opera Carlo Felice di Genova. Nel 2004 disegna, per il Corriere della Sera, le illustrazioni delle cantiche della Divina Commedia di Dante Alighieri. Dopo i costumi del Don Chisciotte, regia di Scaparro, le scene de Il Campiello di Goldoni e quelle del balletto Lo Schiaccianoci di Čajkovskij per la coreografia di Amedeo Amodio, realizza nel 2006 la scenografia di Hänsel e Gretel di Humperdinck per l’Opera Theatre di Saint Louis.
A 85 anni, muore a Genova il 26 gennaio 2007[2], nella casa dove ha abitato tutta la vita.
[modifica] L’opera di Luzzati
Luzzati è interprete di una cultura figurativa abile e colta, capace di usare con maestria ogni sorta di materiale: dalla terracotta allo smalto, dall’intreccio di lane per arazzi all’incisione su supporti diversi, ai collage di carte e tessuti composti per costruire bozzetti di scene, di costumi, di allestimenti navali. La ricchezza del suo mondo fantastico, l’immediatezza ed espressività del suo stile personalissimo, ne hanno fatto uno degli artisti più amati ed ammirati del nostro tempo.
Nel corso della sua carriera ha realizzato più di cinquecento scenografie per Prosa, Lirica e Danza nei principali teatri italiani e stranieri; ha illustrato e scritto diversi libri dedicati all’infanzia, eseguito svariati pannelli, sbalzi ed arazzi collaborando con architetti per arredi navali e locali pubblici.
Da ricordare le sue collaborazioni con il London Festival Ballet, con il Glyndebourne Festival, con la Civic Opera House di Chicago e con la Staatsoper di Vienna.