In un lontano pomeriggio d’agosto incontrai Giorgio Orelli nel buen retiro di Prato Leventina. Gli avevo telefonato proponendogli un’intervista, e alla mia insistenza per vederci subito senza attendere, come avrebbe preferito, la fine dell’estate, non mi era sembrato particolarmente entusiasta. Una riluttanza di cui mi svelò la ragione alla fine della chiacchierata, seduti sotto un portico non abbastanza ombreggiato da attenuare l’insopportabile calura. L’aveva un po’ infastidito il sospetto che l’obiettivo del giornale per cui lavoravo fosse quello di raccogliere materiali per un “coccodrillo” – l’articolo-necrologio da preparare in anticipo e tenere pronto.
Non era così, naturalmente. Quell’intervista però non volli pubblicarla. Forse per l’imbarazzo che avevo provato in quel momento; o forse perché non sarei mai riuscito a rendere, neanche in minima parte, la grazia con cui ai discorsi sul “banale” quotidiano Orelli intrecciava il “suo” Dante, il Petrarca, Leopardi: i poeti cui ha dedicato esegesi e commenti memorabili. In passato avevo avuto la fortuna di ascoltarlo per delle ore, affascinato dalla capacità evocativa del suo eloquio, quando capitava di incontrarci da Casagrande, a Bellinzona.
Sono passati due decenni, da quel pomeriggio. Lo ricordo in questi giorni, con particolare piacere, perché il 25 maggio Giorgio Orelli, il più grande letterato svizzero di lingua italiana, compie novant’anni. Un compleanno che la RSI celebra con un ricco dossier online curato da Mattia Cavadini (www.rsi.ch/giorgioorelli) e un doppio appuntamento: lo speciale di “Laser” (Rete Due, 23-24 maggio) realizzato da Dubravko Pusek, e l’omaggio televisivo (di Mattia Cavadini e Maurizio Chiaruttini, prodotto da Enrico Lombardi), che vedrà protagonista il poeta a colloquio con Maurizio Canetta. Su LA 2, martedì 24 maggio alle 22.55.
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Un lontano ricordo d’agosto per il compleanno di Giorgio Orelli
Creato il 17 maggio 2011 da NicotanziPotrebbero interessarti anche :