Un macello non solo sardo

Creato il 23 settembre 2012 da Fabio1983
Certo, potremmo stare a parlare dell'irresponsabilità di Massimo Cellino che ha esortato i tifosi del Cagliari a recarsi comunque allo stadio Is Arenas di Quartu Sant'Elena nonostante le diverse disposizioni del prefetto prima della gara con la Roma. Ma le responsabilità della società sarda sono antecedenti quest'ultimo evento: uno stadio, il Sant'Elia, viene dichiarato inagibile (non una volta, ma a più riprese); ci si sposta in un altro impianto (la stagione successiva, cioè quella in corso) altrettanto indietro (con gli spogliatoi collocati nell'adiacente palazzetto dello sport) e delle tribune che a guardarle lasciano a desiderare. È la solita condizione italiana per cui le cose si fanno male e dopo, senza una minima programmazione. Non si è mai verificata un'innovazione significativa nel calcio (e quindi nelle infrastrutture oltre che nel business). E la conseguenza, al di là della possibile sconfitta a tavolino per il Cagliari, è che l'Italia ci fa una brutta figura. Se le norme esistono sarebbe opportuno rispettarle. Le norme, allo stesso tempo, devono facilitare l'implementazione sistemica di nuove soluzioni. Altrimenti è un macello.

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