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Un Manager per la Banca di Sua Maestà

Creato il 17 ottobre 2011 da Fugadeitalenti

La mia esperienza dimostra come l’elasticità del lavoro di questo Paese permetta a chiunque di fare carriera. Non ho mai prestato servizio per la stessa azienda per più di due anni, e questo mi ha dato l’opportunità di imparare molto più velocemente, di fare esperienze diverse, di crescere culturalmente… e allo stesso tempo di fare -appunto- carriera“: parola di Daniele Giommi, 30 anni, Financial Control Manager per Coutts & Co., il più prestigioso istituto di credito britannico.

Daniele ha una storia molto interessante da raccontare, benché sia fin troppo simile a quella di decine di migliaia di giovani professionisti come lui: tra i primissimi a frequentare il nuovo ordinamento universitario 3+2, si laurea in Economia prima nell’ordinamento triennale, poi in quello specialistico (Banche, Assicurazioni e Mercati Finanziari), sempre con 110 e lode.  Per lui e la sua famiglia non sono anni facili: tanti i sacrifici fatti per poter garantire a Daniele un futuro diverso. A questo si aggiunge il fatto che lui rappresenta -nel contesto italiano- un unicum: è infatti uno dei primi quattordici laureati specialisti d’Italia.

La disillusione che segue la conclusione del suo percorso è purtroppo quantomeno pari alle aspettative: venti colloqui fatti in giro per il Centronord, da Milano a Genova, da Bologna a Pesaro… e un solo risultato tangibile. L’offerta di uno stage di sei mesi presso una banca regionale, senza neppure un minimo di rimborso spese. Altrettanto incredibile la prospettiva di carriera: se tutto fosse andato bene, sarebbe giunto un rinnovo di altri sei mesi, alle medesime condizioni.

Daniele non ci pensa due volte: per non vanificare i tanti sacrifici fatti per arrivare alla laurea, coglie l’opportunità di uno stage negli Stati Uniti, per la Sector Group USA. Un altro mondo: rimborso delle spese di viaggio e alloggio per un semestre, con offerta di un posto di lavoro permanente, al termine dello stage. Daniele opta però per un ritorno in Europa, scegliendo la Scozia. Siamo nel 2006.

Un  biennio come Accounts Payable, partendo dal basso (“il mercato del lavoro in UK è molto elastico, qui la gente ti giudica per quello che fai e vali, e non per chi conosci“), prima di passare a una compagnia di costruzioni come Accountant, superarne il fallimento… e ripartire. Daniele si qualifica come contabile certificato, prima di divenire Assistant Management Accountant per un’azienda di Glasgow. E’ il suo primo vero incarico di responsabilità, che lo porta a gestire il budget di tutto il mercato del sudest asiatico.

Ma non finisce qui: un anno e mezzo fa la multinazionale americana Life Technologies lo assume, con il compito di trasferire il know-how dalla sede di Monza a quella scozzese (“nessuna azienda vuole investire in Italia, dove il mercato del lavoro è il più rigido d’Europa“, commenta amaro Daniele). Resta solo un anno: il tempo di dare l’ennesimo giro di volta a una delle carriere lavorative più mobili finora esplorate da “Giovani Talenti”: cinque mesi fa arriva infatti l’opportunità della vita, come Financial Control Manager presso la Royal Bank of Scoltland.

A soli 30 anni, Daniele gestisce un team di due scozzesi, più anziani di lui, dedito a preparare i bilanci di Coutts & Co., banca parte del gruppo RBS. Coutts & Co. ha una particolarità: è la banca dell’èlite britannica. Tra i suoi correntisti figura la Regina d’Inghilterra.

Non mi sarei mai aspettato di fare così velocemente carriera all’estero”, riflette ore Daniele. Che -guardando al futuro- non ha dubbi: “avendo una bambina di due anni, se tornassi in Italia quale futuro le offrirei? Studiare fino a 24 anni, per ritrovarsi disoccupata o lavorare gratis come stagista? Non ho scelta, purtroppo. Se non quella di restare all’estero. La mia è una scelta obbligata“.

Ospite della trasmissione è Roberto Antuofermo, 38enne Senior Accounting Specialist per la multinazionale Life Technologies, sempre in Scozia. Roberto ha condiviso con Daniele una parte del percorso professionale in UK: a un certo punto, però, a differenza di lui, ha provato a rientrare nella sua regione, la Sardegna. In cinque mesi nessuna risposta. Così ha rifatto le valigie, ed è tornato in Scozia.

Nella rubrica “Spazio Emigranti” proseguiamo la nostra indagine nelle città della nuova emigrazione professionale, in collaborazione con il Ministero degli Esteri. Facciamo tappa a San Francisco, città-simbolo dell’emigrazione ad alto tasso innovativo. Basti pensare alla Silicon Valley… Fabrizio Marcelli, Console Generale a San Francisco, ci introduce a questa straordinaria comunità di italiani d’Oltreoceano.

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La discussione di questa settimana: La laurea rappresenta ancora, in Italia, uno strumento di ascesa sociale, come è stato nel recente passato, oppure lo sta diventando solo se si emigra? Azzerando così, di fatto, tutti i benefici di una maggiore scolarizzazione? E così facendo, non si aumentano le diseguaglianze sociali? Perché all’estero il mercato del lavoro continua ad essere più dinamico e ricco di opportunità per i laureati?”

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Alla prossima puntata: sabato 22 ottobre, dalle 13.30 alle 13.55 (CET), su Radio 24. Vi aspetto!


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