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Un marchio di qualità per l’olio made in Sicily

Da Makinsud
Un marchio di qualità per l’olio made in Sicily

La Sicilia non sarà più solo Isola di vino, ma si appresta a diventare anche Isola d’olio. È stato firmato a Palermo, infatti, il disciplinare dell’olio extravergine d’oliva “Igp Sicilia”: marchio che presto sarà presente sulle bottiglie provenienti dalla regione. Sulla scia della Doc Sicilia, nel comparto vitivinicolo, l’assessorato alle Risorse agricole regionalolio-siciliae, guidato da Dario Cartabellotta, ha presentato il disciplinare del marchio di qualità a tutela dell’olio extravergine d’oliva prodotto nell’Isola.
Dopo la costituzione del comitato promotore del marchio “Igp Sicilia”, il disciplinare segna un’altra tappa decisiva verso l’istituzione del marchio.
L’idea di una Igp Sicilia – dice Cartabellotta – nasce dall’esigenza di salvaguardare e tutelare la tipicità e le caratteristiche peculiari di un prodotto, l’olio extravergine siciliano, che costituisce l’elemento principe della dieta mediterranea e un motivo di vanto per l’intera economia isolana che, con circa 20 milioni di piante su circa 185 mila ettari, rappresenta la terza regione produttrice e in Italia“.

L’Indicazione geografica protetta (Igp) è stata riconosciuta all’olio siciliano dall’Unione europea su proposta del ministero delle Politiche agricole anche grazie all’apporto dell’Associazione per la tutela dell’olio extravergine d’oliva di Sicilia, guidata da  Mau

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rizio Lunetta, che raggruppa tutte le organizzazioni regionali di rappresentanza dell’intera filiera olearia.
Il disciplinare, composto da dieci articoli, definisce una serie di regole alle quali tutti i produttori devono attenersi, a tutela dei consumatori e per rendere piì difficili i fenomeni di contraffazione.
In base al disciplinare l’olio “Igp Sicilia” dovrà essere ottenuto dalle varietà di olive Aitana, Biancolilla, Bottone di Gallo, Brandofino, Calatina, Cavalieri, Cerasuola, Crastu, Erbano, Giarraffa, Lumiaru, Marmorigna, Minuta, Moresca, Nasitana, Nerba, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea, Nocellara Messinese, Ogliarola messinese, Olivo di Mandanici, Piricuddara, Santagatese, Tonda Iblea, Vaddarica, Verdello, Verdese, Zaituna.
Indicate anche le zone di produzione, dov’e’ previsto un monitoraggio per garantire la tracciabilità del prodotto attraverso l’iscrizione in appositi elenchi delle particelle catastali sulle quali avviene la produzione, dei produttori, dei frantoiani e dei confezionatori.
Gli oliveti dovranno essere coltivati secondo le modalità proprie della zona in cui ricadono, in modo da conferire all’olio le sue specifiche caratteristiche qualitative.
In pratica, dunque, il disciplinare assicura la tracciabilità del prodotto e garantisce che l’olio Igp Sicilia non solo è imbottigliato nella regione ma proviene da olive un coltivate e molite in Sicilia.


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