Questa esperienza come reporter mi ha dato molto emozioni: ho conosciuto un gruppo di persone veramente speciali con le queli ho condiviso un bel viaggio impegnativo sul lato fisico perché il tour scelto da me non è stato semplice ma, insieme a loro, è stato veramente un piacere viverlo. A dire il vero ho anche cambiato una tappa perché il gruppo mi ha talmente convinta a restare in loro compagnia che non ho guardato la fatica e non sono stata a calcolare bene cosa sarei andata a fare ma… mi sono buttata perché in effetti volevo proprio vivere il turismo attivo in Sardegna. Così anziché addentrami nel Canyon facendo trekking, mi sono voluta mettere alla prova facendo kayak: impegnativo ma… che mare!
Tornando indietro rifarei al stessa scelta perché le spiagge viste nnon le avrei matute vedere andandoci in vacanza perché sonoa ccessibili solo facendo ore di cammino e avendo 2 bambini… non sarebbe certo stato possibile. Certo l’idea del kayak mi faceva un pò paura visto che non l’ho mai provato però, al tempo stesso la canoa mi ha sempre affascinato e così, dove aver visto che chi si era presentato non fosse di certo un grande esperto, ho deciso di provare, male che vada mi sarei arresa e messa a sedere sul gommone prendendo un pò di sole.
Potevo però tirarmi indietro? Certo, 10 miglia marine non sono poche però ho trovato subito al mia stabilità; l’istruttore, Francesco, che ci attendeva ci ha molto spronati a tuffarci in acqua per raggiungere la riva e dopo aver visto che i “bei fusti stranieri” si sono tirati indietro perché l’acqua era fredda, ho deciso io di fare la prima mossa e… in acqua! Certo, fredda era fredda ma mi ha di lunga dato una grande soddisfazione questa gita; tanto ero presa dal “pagaiare” che non avevo per niente freddo una volta iniziato il percorso. Aggiungiamoci che il paesaggio era splendido di colori, di piccole grotte e che ero attorniata da un ambiente naturale unico… bhe, ne è valsa veramente la pena e le foto lo possono confermare.
Il percorso è stato impegnativo ma devo dire che non ero né affaticata né stanca sarà che le risate sono state molto e poi la cosa importante è stata che non mi sono capovolta e sono arrivata al mio punto di arrivo. Con il gommene siamo partiti da Cala Sisine fino a Cala Goloritzé dove siamo partiti con il kayak per arrivare fino alla spiaggia di Santa Maria Navarrese; ovviamente io mi sono fermata prima per fare cambio con un altro ragazzo che alla fine ha ceduto e ha voluto provare. Divertimento, allenamento, esperienza unica visti i panorami ma… all’arrivo ero stremata e una doccia prima della cena locale ci voleva proprio; ultima sera in questo splendido posto ma ho ancora molto da raccontarvi.