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Un Matador chiamato Cavani

Creato il 27 settembre 2010 da Antonoce
Che Cavani, ma anche “Che” Cavani. L’uruguagio è il rivoluzionario della formazione azzurra, colui che sta portando nuova linfa al progetto Napoli, che quest’anno è chiamato ad una crescita definitiva e netta grazie soprattutto all'Europa League dove lui, Il rivoluzionario matador Cavani, dovrà dare il meglio di sé. Rivoluzione scandita a suon di gol, come da tanto non succedeva. Di destro, di sinistro e di testa, che testa. In campionato sono cinque gol in cinque partite, una media che a Napoli si vedeva da poco, e se si considera anche l’Europa League, sono sette. In pratica Cavani si è fermato solo nei due pasticci azzurri contro Utrecht e Chievo, e farà il possibile per continuare questa sua cavalcata a suon di gol, che per adesso lo incoronano capocannoniere di serie a pari merito con Eto’o.
Qualcuno lo paragona a Fonseca, con il quale hanno in comune la nazionalità, ma le caratteristiche sono nettamente diverse. Se Fonseca era molto bravo con il sinistro e di testa, Cavani è sicuramente più completo, capace di giocare con sinistro, destro e colpire di testa, oltre ad aiutare molto la squadra nella manovra. Lo abbiamo visto più di una volta andare indietro a recuperar palla, oppure a servire assist al bacio, come è successo ieri in occasione del pareggio di Lavezzi, quando ha servito a Dossena la palla decisiva. A ciò si aggiungono tecnica e velocità sopraffina, da far leccare i baffi alla tifoseria azzurra, sperando che continui così e che migliori anche.
Stupisce ancor di più la sua incredibile freddezza sotto porta, che gli è valsa il soprannome di Matador. Un Matador che non ha nulla a che vedere con quei cretini che ammazzano i tori, ma un Matador che riesce a mettere in campo tutta la sua classe, senza che l’emozione vanifichi tutto.
Cavani è il valore aggiunto di questo Napoli, quello che lo scorso anno mancava. Il gioiello che il Napoli deve proteggere e salvaguardare. Non è una prima punta? Invece sì….Sulla questione rimandiamo comunque ad altre sedi, perché è probabile che il gioco di Mazzarri, per non dare riferimenti alle difese avversarie, non preveda proprio la prima punta. Più che una prima punta, ci vuole uno che fa gol con continuità, e Cavani, che ha ben iniziato, deve solo continuare. Se così fosse, i tifosi azzurri lo eleggeranno a loro nuovo idolo.
Un Matador chiamato Cavani

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