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Un medico di campagna (racconto pornocomico fantasy metafisico anticlericale di provincia al femminile)

Creato il 11 giugno 2013 da Olga

Un medico di campagna (racconto pornocomico fantasy metafisico anticlericale di provincia al femminile)

“Dottore ho una pallina in gola, qui, sotto la lingua”

“Mi faccia sentire….”

“Signorina, mi scusi, sarò diretto. Quanti anni ha lei?”

“16”

“ecco, credo che questa “PALLINA” sia in verità un’ernia”

“un’ernia?”

“sì. Lei sa che cosa è un’ernia?”

“no”

“allora, guardi, adesso le faccio un disegno. Vede qui, in questo punto”

“sì”

“ vede questa è una cavità: se si fa troppa pressione che cosa succede?”

“si rompe”

“nel caso dell’ernia non si rompe, ma esplode. Cioè non esplode ma fuoriesce. E non è nel punto giusto”

“Ho un’ernia in gola?”

“sì”

“e..cosa..”

“ora: glielo dico molto chiaramente signorina. E’ una cosa di una rarità assoluta, che nemmeno le professioniste più consumate nel settore mi sono arrivate con”

“Professioniste? Io studio”

“Ecco, sono un po’ in imbarazzo tenendo presente della sua giovane età. Io potrei essere suo padre”

“…”

“dico, nella mia vità di medico di campagna mi è capitato una o due volte una cosa del genere. Ed erano, erano, erano, ecco: donne”

“anche io sono donna, cioè ragazza”

“In pratica, questa cosa succede quando si mette qualcosa in bocca, e si spinge molto, molto, molto e fin troppo fino a che eccola l’ernia”

“non capisco”

“lei si spinge qualcosa in gola con una certa violenza?”

“no, non personalmente”

“cioè insomma, qualcun altro diciamo le spinge qualcosa in gola con una certa violenza”

“no. Cioè mi è capitato una volta. Facevo un pompino al mio ragazzo. Purtroppo non posso fare altro perché ho deciso che non voglio comunque – così dicono – rinunciare alla mia virtù prima del matrimonio essendo che – ecco – io sono cattolica e poi dicono che un uomo se ne accorge se non sono più vergine, violata ecc. Il problema del mio ragazzo è che è un po’ violento quando si avvicina il momento dell’orgasmo, ma insomma, io lo capisco eh, ci sono cose che uno non riesce a controllare”

“beh, no, non è così. Un po’ di maniere, si controlla eccome”

“sì ok, ma a me piace così, anche se fosse”

“ma le fa male, guardi che l’ernia si trasforma in neoplasia”

“ e comunque le dicevo. Siccome veramente a volte ho rischiato di S.O.F.F.O.C.A.R.E. abbiamo deciso di adottare una specie di parola, parolina di controllo. Una di quelle che, ecco, ti fermi se stai andando troppo oltre. L’abbiamo visto in un film….”

“sì. Ma se durante l’atto.. ecco non si può parlare”

“sì lo so. Infatti poi la prima volta che abbiamo provato con la parolina di controllo…”

“che è… che parola era?”

“ghiaccio”

“ghiaccio?”

“sì…poi quando lui insomma ecco stava per venire, io volevo, eh, io volevo dire GHIACCIO. Ma non ce l’ho fatta. Perché avevo in bocca il suo cazzo.”

“così, per parlare per eufemismi, una timorata di dio. Ma dov’è il buon valore della provincia?”

“provincia?”

“sì, io sono nato in città e mi avevano detto altro, della provincia”

“ Vabbè. Ma vado a messa. E comunque. Così, non riuscivo a parlare e ho pensato: l’unica è provare con l’alfabeto muto, quello dei gesti.”

“sì: grande capacità di risolvere i problemi”

“Sì questo me lo dice sempre anche il mio ragazzo.”

“che si chiama?”

“non glielo posso dire perché è già fidanzato ufficialmente da molti anni con un’altra donna”

“già, che sciocco”

“Stavo dicendo: solo che, di fatto non tutte le lettere si possono fare solo con le mani”

“certo, la “G” ti tiri l’orecchio come quando fai gli auguri, no?”

“sì”

“…eh, quindi?”

“Stavo soffocando e non potevo limitarmi a GHIACCIO, ma dovevo pure bestemmiare all’inizio. Non solo dire GHIACCIO”

“ma il buon Gesù? Al Catechismo ve le fanno dire le bestemmie?”

“Stavo soffocando, l’avrebbero capito sia Gesù sia madre Ugolina ” – “quindi, comincio scuotendogli la spalla con la mano, al mio ragazzo, con una spinta. E poi vado di alfabeto.

P.

O.

R.

C.

O.

SPAZIO

“come lo fa lo spazio?”

“così, come se dovessi tagliare l’aria in orizzontale”

“certo”

x.

x.

x.

SPAZIO

G.

H.

I.

A.

C.

C.

I.

O.

Ma non sono arrivata alla fine, non sapevo come fare la G, e poi la H. Quindi in quei cinque secondi mi ha dato l’ultima botta. Sono sopravvissuta”

“signorina.”

“Sì”

“Mi faccia vedere un attimo se ha le placche”

“ok”

“ok, mi sembrava un’ernia ma mi sbagliavo: è una tonsillite. Che antibiotico prende di solito?”

“il panacef”

“Prenda il Panacef ogni 8 ore. E stia attenta al resto, quando comincia col permesso del Signore le ernie vengono da altre parti”.


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