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Un mese sulla Virtual Console - Giugno 2013 - Speciale

Creato il 23 luglio 2013 da Intrattenimento

Continua la polemica sui prezzi, nel frattempo si aggiungono senza sosta altri giochi NES e SNES, ancora nel segno di Mega Man

Abbiamo già rimarcato nelle puntate precedenti l'organizzazione caotica della nuova Virtual Console, che rispetto a quella su Wii, catalogo embrionale a parte, profila i titoli disponibili senza un ordine preciso, senza differenziazioni tra una piattaforma e l'altra. Non è questo tuttavia il motivo che turba maggiormente i fruitori del servizio: senza bisogno di andare troppo lontano, i nostri stessi lettori hanno più volte espresso il loro disappunto, più o meno forte, per la politica di prezzi intrapresa da Nintendo. Difficile trattare ed esaurire la questione in poche righe, certo è che l'azienda giapponese non ha stupito nessuno con questa mossa (sarebbe stato strano il contrario), perché di fatto ha mantenuto inalterati i costi usati anche sul servizio per Wii, che avevano portato grandi guadagni. Altrettanto vero è che i videogiochi, forse più di ogni altro medium, hanno un pubblico (e un mercato) estremamente sensibile alle novità, che tende a considerare, per il valore economico, più la data d'uscita di un prodotto che la sua qualità. In questo senso è sicuro che a Nintendo interessino poco i commenti negativi degli utenti, fin quando una quantità maggiore di persone continuerà ad acquistare software al loro prezzo: i dati ci mostrano che Super Mario Bros 3 ha venduto circa 1.000.000 di copie su Wii, a una cifra intorno ai 5 Euro. Lo stesso Ocarina of Time, a 10 Euro, ha piazzato quasi 800.000 copie. Insomma, fin quando i pareri negativi non si estenderanno anche all'atto pratico, e quindi a delle vendite nettamente inferiori a quelle prospettate a Kyoto, difficilmente Nintendo cambierà approccio. A farne le spese non sono tanto gli utenti, ma il software di minor valore, che a certi prezzi non viene nemmeno preso in considerazione: una maggiore flessibilità sul singolo prodotto, con un costo non necessariamente vincolato alla console di appartenenza, potrebbe accontentare entrambe le parti. Perché, pleonastico ribadirlo, non tutti i giochi per NES possiedono l'attrattiva di Super Mario Bros 3.

Spelunker (NES)

Nell'introduzione abbiamo scritto che non tutti i giochi per NES hanno lo stesso fascino di Super Mario Bros 3, ed è vero adesso tanto quanto all'epoca: Spelunker però è un'esagerazione in negativo, essendo addirittura passato alla storia per i suoi controlli fastidiosi. Il protagonista del gioco è un esploratore alla ricerca di un tesoro, nascosto all'interno di una profonda caverna: il titolo propone un andamento verticale (verso il basso) ed è spietato come altri giochi degli anni '80, concetto che si traduce in "un colpo e muori".

Un mese sulla Virtual Console - Giugno 2013
Come Mario in Donkey Kong, anche qui il protagonista muore dopo una caduta da un punto troppo alto; a differenza del gioco Nintendo, come anticipato prima, i controlli non fanno niente per placare i bellicosi istinti dell'utente appena sconfitto. Sono poco reattivi, e soprattutto inadeguati a coordinare le pressioni contemporanee (saltare verso una particolare direzione richiede un erroneo tempismo tutto da imparare). La grafica è sicuramente l'aspetto più riuscito di questo prodotto, lo stesso esploratore è ben definito per gli standard dell'epoca. Oltre a tutti i problemi elencati finora, ce n'è anche un altro non trascurabile: l'avventura è breve, molto breve, senza fare errori (cosa tutt'altro che semplice) può durare addirittura una decina di minuti.
Voto: 4/10
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Mega Man 2 (NES)

Sebbene i nemici del primo episodio siano rimasti maggiormente impressi, e sebbene ci siano stati capitoli successivi più ricchi di contenuti, non c'è dubbio che Mega Man 2 abbia rappresentato l'apogeo della serie. Ed è stato anche l'episodio che l'ha lanciata nella stratosfera dei brand più noti e riveriti, soprattutto in occidente.

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Il motivo è semplice: ha mantenuto i punti forti del predecessore (struttura non lineare, carisma del protagonista, alternanza tra shooter e platform) migliorandolo sotto ogni aspetto, a partire dal sistema di controllo e dall'interazione con l'ambiente. I poteri acquisiti uccidendo i boss non influenzano solo i combattimenti finali, ma anche e soprattutto il tragitto dei singoli stage, tanto che è un piacere affrontare l'avventura scegliendo sempre un percorso diverso, così da comprendere vantaggi e svantaggi delle varie armi, un valore strettamente dipendentemente dal contesto, come raramente si vede oggigiorno negli action game. Level design eccezionale, stile da vendere e realizzazione tecnica di prima qualità, oltre che una colonna sonora tra le migliori nella storia dei videogiochi (la title track è pura adrenalina a 8 bit). Non ci fosse stato Mega Man 2, probabilmente la storia del blue bomber sarebbe stata molto diversa: imperdibile.
Voto: 8,5/10
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Mega Man 3 (NES)

Il terzo episodio è quello che chiude la "sacra trilogia" di Mega Man, quella che lo ha reso un mito: non è permeato dalla stessa aura di perfezione che aveva ammantato il predecessore, ma Mega Man 3 rimane comunque uno dei più acclamati giochi per NES, oltre a essere (probabilmente) l'ultimo capitolo ad aver associato il concetto di novità a quello di miglioramento (almeno fino a Mega Man X), piuttosto che a un'ostentata diversificazione dalla norma.

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Capcom realizzò questo gioco con la consapevolezza di avere tra le mani un brand forte e popolare come pochi altri, e riuscì a non deludere le aspettative: Mega Man 3 aveva delle musiche eccezionali, un'ottima grafica e un level design brillante, oltre a essere più grande e grosso dei predecessori. Qui sono stati introdotti Proto Man e Rush, fratello e cane del protagonista, qui per l'ultima volta su NES si è avuta la sensazione di un brand epico e fresco, piuttosto che stagnante. Gli unici motivi per cui è considerato inferiore al secondo episodio sono la realizzazione tecnica - vari rallentamenti, imperdonabili in un gioco del genere - e una generale mancanza di meticolosità nel cesellare ogni singolo pezzo, con delle armi poco ispirate o, peggio, scarsamente importanti nell'economia dell'avventura. Capcom aveva inserito molte novità, non tutte a vantaggio dell'armonia dell'opera. Si tratta comunque di un action game straordinario, tra i migliori per NES (e in generale).
Voto: 8/10
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Mega Man 4 (NES)

La Virtual Console WiiU ha pochi titoli, e lanciare i primi quattro MegaMan nell'arco di due mesi non è stata una mossa molto sensata: in particolare questo quarto episodio, sicuramente meno noto e celebrato - a ragione - dei predecessori, lì in mezzo non avrà vita facile. In un certo senso qui è iniziato il declino della saga, che fino ad allora aveva rasentato costantemente l'eccellenza, e invece negli anni successivi sarebbe diventata l'emblema dei seguiti inutili (o quantomeno ripetitivi).

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Mega Man 4 è meno calibrato del secondo episodio, meno ispirato del terzo e meno carismatico del primo: i nemici non sono fantasiosi come i precedenti, ed è evidente come la routine avesse definitivamente preso il sopravvento sulla qualità. Una conseguenza inevitabile per chiunque tenti di sviluppare un titolo all'anno. Non che sia un cattivo gioco in generale, i controlli sono ereditati dai genitori, così come la struttura non lineare: semplicemente non c'è un solo, singolo elemento per cui potrebbe essere preferito ai predecessori, e l'unica novità degna di nota è costituita dal colpo a carica, tra l'altro mal inserito nell'ecosistema di gioco. Nel complesso i meriti sono genetici, i demeriti personali, un giudizio che purtroppo avrebbe caratterizzato molti dei successivi MegaMan.
Voto: 7/10
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Wrecking Crew (NES)

Wrecking Crew all'epoca era un interessante puzzle game con una notevole componente action, tra l'altro avente per protagonista Mario (o un sosia), anche se non si può certo annoverare tra i capolavori Nintendo. Non mancano tuttavia i motivi per riscoprirlo nel 2013: il più banale è che il genere è caduto in disuso, un altro risiede nel fatto che è uno dei pochi titoli in cui l'idraulico/carpentiere non può saltare (!), un altro ancora nell'avanguardistico editor di livelli presente nella cartuccia.

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Wrecking Crew quindi ha varie intuizioni e particolarità che potrebbero solleticare gli amanti di storia del videogaming, un valore aggiunto per qualsiasi prodotto inserito sulla Virtual Console: oltre agli elementi elencati potremmo anche far notare che, sebbene in rete sia stato interpretato come un Donkey Kong antropomorfo, Ralph Spaccatutto, inteso come gioco e non come personaggio, è tremendamente simile a Wrecking Crew. Titolo in cui, in maniera simile a quello "creato" da Disney, il protagonista deve distruggere ogni elemento dello stage per proseguire nell'avventura; un'avventura piuttosto lunga tra l'altro, essendo composta da un centinaio di livelli. Nel complesso non è certo un'opera eccezionale, ma come ampiamente spiegato ci sono diversi dettagli per cui qualcuno possa essere interessato a riscoprirla.
Voto: 6/10
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Mario Bros. (NES)

Mario Bros. è il primo gioco in cui è apparso Luigi, ma non è certo questo il motivo per cui, nonostante preso singolarmente sia "solo" un bell'arcade, è importante nella storia Nintendo: si tratta molto semplicemente di un passo fondamentale nella creazione di Super Mario Bros., l'ultimo gradino prima che Miyamoto concepisse il capolavoro. I due protagonisti sono idraulici, come sottintende anche l'ambientazione, ma l'aspetto più importante di tutto il prodotto è il fantastico sistema di controllo, ben superiore al level design proposto: comandi reattivi e convincenti, ottima interazione con l'ambiente, inerzia e cambi di direzione credibili e "tattili" come raramente era successo prima in un videogioco.

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Tutti elementi che sarebbero stati trapiantati in Super Mario Bros., che però con l'antenato non ha in comune il genere: quest'opera, sviluppata insieme a Yokoi, è infatti un action-puzzle con un marcato focus sui salti, non per abbattere i nemici, ma per spostarsi da una piattaforma all'altra. I punti si ottengono sconfiggendo i vari animali presenti sullo stage, colpendoli dal basso, per poi calciarli via dallo schermo correndoci contro. Un arcade puro nella strutturazione e nella corsa al punteggio, che non ha troppo senso in formato console, se non come sezione multiplayer in stile Super Mario Bros 3; non si fosse mai evoluto nella serie principale, difficilmente lo staremmo ricordando con tanta precisione.
Voto: 6,5/10
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Balloon Fight (NES)

Oltre alla maggiore complessità, nonché alla necessità di coesistere come software per home console e sala giochi, il motivo per cui (in generale) i titoli R&D4 sono invecchiati molto meglio di quelli R&D1, a cui appartiene proprio Balloon Fight, è il sistema di controllo. I comandi di questi ultimi sono meno precisi e reattivi, e in generale meno modulabili, elementi che si riflettono in un'inferiore libertà di movimento, deficit non da poco per qualsiasi opera improntata all'azione.

Un mese sulla Virtual Console - Giugno 2013
C'è da dire che non era la squadra di Yokoi ad essere scadente, ma quella di Miyamoto a rappresentare, almeno in questo campo, l'assoluta eccellenza dell'intrattenimento elettronico, ancor più di oggi: resta il fatto che, riprendendo in mano adesso Balloon Fight, è impossibile non notare una certa meccanicità di fondo, sensazione che, essendo l'avventura difficile e impegnativa, rende l'esperienza abbastanza frustrante. Il gioco è suddiviso in due modalità principali, una a schermata fissa e l'altra a scorrimento: nella prima bisogna disarcionare gli avversari, anch'essi sospesi in aria grazie a dei palloncini, nella seconda arrivare più lontano possibile, evitando i vari ostacoli presenti sul cammino. In entrambi i casi si comanda il personaggio con la croce direzionale, e si fa sollevare, quasi fosse un volatile che sbatte le ali, premendo ripetutamente A. Un titolo storico con una title track indimenticabile, ormai interessante più come reperto che come arcade.
Voto: 6/10
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Vegas Stakes (SNES)

Difficile credere che oggi HAL, la software house autrice (tra gli altri) di Kirby, possa avere la libertà di sviluppare un titolo realistico ambientato a Las Vegas: eppure questo era accaduto su SNES, a inizio anni '90. Ben più del gameplay, basato su cinque classici giochi da casinò, tra cui roulette e poker (oltre alle immancabili slot machine), a colpire all'epoca era la contestualizzazione degli eventi, con una grafica votata al realismo, una narrazione discreta (per quanto breve), e delle musiche decisamente azzeccate.

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Insomma, un titolo "serio" in tutto e per tutto, con un'atmosfera che raramente avremmo ritrovato successivamente in un'opera prodotta da Nintendo. Il gioco era abbastanza lungo, con cinque casinò a ricchezza crescente da sbancare, ma proprio la classicità delle sfide da affrontare, e il fatto che basilarmente ciascuno dei cinque minigame si trovi gratis (o quasi) su pc e smartphone, non lo rende così appetibile a 8 euro. Come detto prima a rendere il tutto più gradevole c'è la volontà di ricreare l'atmosfera dei casinò, ma naturalmente non può più colpire come faceva nel 1993. Nonostante questo, foste comunque interessati, sappiate che tutti i giochi sono affrontabili anche in multiplayer, addirittura in quattro - poker a parte.
Voto: 5,5/10
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