Testo critico di Anna Di Matteo
L’incontro tra la creatività e la natura, tra la spiritualità e la materia, materia che plasma nuove forme e possibilità, facendo rinascere le energie intrinseche delle preziose pietre protagoniste dell’arte di Gabriella Zeverini: questo è il fulcro delle sue opere esposte in occasione della mostra intitolata Micro-MACRO-Cosmo svoltasi di recente presso il Caffè Letterario di Roma.
Una serie di opere che presentano una certa coerenza nell’insieme, coerenza che si manifesta quasi in un rigore spirituale, che non può non rievocare il mondo delle discipline orientali tanto protagoniste nella lettura dell’energia contenuta dalle pietre naturali che l’artista applica sulle tele dipinte in acrilico. In molti casi si tratta di due tele sovrapposte, a formare un gioco di ombre provocato dallo spessore della tela che si sovrappone, sulla quale l’artista ha disposto le pietre creando particolari forme diverse di volta in volta. Un ritorno alle origini, una naturalezza che si percepisce in una semplicità del gesto artistico, dove questo non appare mai istintivo o lasciato al caso ma sembra seguire il disegno che l’artista ha in mente. Un rigore quindi certamente non in senso negativo, ma come valore positivo di una ricerca artistica volta a trasferire ciò che è spiritualità in atto creativo, capace di interagire con il pubblico visitatore.
Le energie potenziali delle pietre e dei cristalli sono racchiuse e sprigionate dalle forme create dall’artista: evocative, geometriche, dai colori caratteristici e preziosi. I colori delle pietre risaltano sui colori con i quali l’artista ha scelto di dipingere ogni singola tela. I giochi di luci ed ombra provocati dalle sovrapposizioni dei vari materiali di cui l’artista si serve, non fanno che evocare quella spiritualità certamente protagonista del lavoro di Gabriella Zeverini.
La serie dei Simboli, la serie degli Yantra, quella degli Scudi, sono solo alcuni dei titoli evocativi di filosofie orientali, così lontane forse, dalla cultura occidentale e così vicine invece al Centro del cuore, titolo di uno dei lavori di Gabriella Zeverini esposti presso questa mostra. Filosofie alle quali l’artista si è avvicinata nel corso del tempo attraverso esperienze di vita acquisite durante i suoi viaggi e che portano con sé la traccia di un periodo storico nel quale l’artista è cresciuta: gli anni Settanta, i cosiddetti anni delle Utopie (che molto spesso si sono anche trasformate in realtà).
Una ricerca artistica quindi, volta a ritrovare attraverso le energie offerte dalla natura, quella fusione dell’uomo con il proprio universo in un Micro-MACRO Cosmo a misura d’uomo, come l’artista lo immagina, in un mondo che oggi forse questa misura la sta perdendo, gli artisti sono sempre i primi a ricercarla, recuperarla, e offrirla a noi che li accogliamo.
Anna Di Matteo
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