English: Public debt of PIIGS countries for the years 2005-10 Italiano: Debito pubblico dei Paesi PIIGS per gli anni 2005-10 (Photo credit: Wikipedia)
Matteo Renzi ha il coraggio di dichiarare che “la gente riscopre la politica” solo perché un milione di italiani votano alle primarie e secondo le previsioni arriveranno a quattro milioni entro la chiusura dei seggi stasera. Non si tratta però degli elettori disaffezionati alla matita e alla scheda. Il Pd ha sempre avuto un alto numero di elettori dal 2008, cioè da quando esiste, primo o secondo partito italiano, e solo alle regionali siciliane ha segnate un calo vistoso: la metà dei voti rispetto alla media nazionale. Ma la Sicilia è una regione speciale in tutti i sensi, nel bene e nel male. Pierluigi Bersani non vede una vittoria al primo turno. Ci vorrà un ba
Debito pubblico Italia1997-2005 (Photo credit: Wikipedia)
llottaggio.
Il problema però è serio. Molti vanno a votare, per libera e incontestabile scelta. Ma quanto i massmedia hanno spiegato bene l’effetto che avranno il fiscal compact e il pareggio di bilancio sulle scelte dei governi futuri, a partire dal prossimo? Ci si rende conto quanto la politica nazionale sia depotenziata rispetto all’Unione europea e ai suoi stretti parametri. In più, siamo in recessione: meno 0,2% il Pil nell’ultimo trimestre. Oltretutto i candidati alle primarie del centrosinistra non hanno parlato molto chiaro nei loro programmi: o si resta in Europa o si esce, e se si resta senza cambiare le regole, bisogna rispettarle. Eppure sono regole severissime!
Ogni anno dunque il pareggio di bilancio, già inserito mesi fa dall’Italia nella Costituzione senza far troppo chiasso sui massmedia.
Poi c’è il Fiscal compact, ovvero l’attuazione pratica di quel che è già stato stabilito dal Trattato di Maastricht del 1992.
Ci si rende conto che la politica italiana dipende in gran parte da un trattato europeo firmato vent’anni fa? Da vent’anni, dunque, gli italiani dovrebbero ben sapere che cosa attende loro. Invece non è stato spiegato chiaramente questo meccanismo. Lo si è accettato in silenzio. Ora che si farà? Lo si applicherà implacabilmente dando la colpa all’Europa, quando prima lo si è firmato e poi non sono stati preparati i cittadini alla nuova economica di grande austerità?
Il Fiscal compact prevede una politica economica che contenga progressivamente il debito pubblico nazionale al 60% del Pd. Vale per tutti gli Stati europei. Ogni governo dovrà ridurre il suo debito pubblico di un ventesimo della parte eccedente il 60% del Pil. E il debito pubblico italiano arriverà a fine anno al 123% del Pil. In questi primi anni di Fiscal Compact il nuovo governo dovrà ridurre il rapporto debito pubblico/Pil del 3% del Pdl. (123%-60% = 3% circa del Pil).
Più o meno bisognerà tagliare il debito pubblico di circa 48 miliardi già nel 2013. Se il debito pubblico aumenta ancora e la crescita non arriva, non saranno 48 miliardi, ma di più. In queste condizioni si riuscirà, con una Superstangata come quella di Amato ogni anno, a creare posti di lavoro? Solo con una grande creatività e soprattutto abbattendo enormemente le spese.
Proprio l’Italia ce la farà, malgrado la pessima tradizione di spreco di denaro pubblico che ha? Per il Fondo monetario internazionale l’Italia potrà farcela, con sacrifici a pieno ritmo, da 48 miliardi di euro l’anno, entro il 2017. Un bell’ottimismo.
Chiunque vinca, destra sinistra o chi si voglia, dovrà risolvere un problema di questa imponenza, di cui non si sta parlando. L’austerità, dunque, durerà ancora a lungo. Austerità, cioè crisi.