Nel 2012 Willy e Catilina Aubameyang facevano ‘faville’ nel Football Club Sapins, squadra di tutto rispetto del campionato gabonese. Il Milan riuscì finalmente a disfarsi dei due fratelli qualche anno prima, dopo una serie infinita di prestiti in squadre più improbabili del loro talento. Ne rimaneva uno, il più piccolo: Pierre.
‘Spider Aubame’, nuova stella del Dortmund
Pierre-Emerick Aubameyang il nome completo. Attaccante, classe ’89, era reduce da tre stagioni in prestito a tre squadre differenti – Digione, Lille e Monaco – senza riuscire minimamente a lasciare il segno. Nel gennaio nel 2011 arriva l’ennesimo, al Saint-Etienne. Mentre il Milan comincia a perdere la pazienza.
‘Aubame’ sembra capire che il tempo a sua disposizione per convincere i rossoneri sta scadendo e comincia a segnare con continuità, impressionando gli addetti ai lavori e cominciando a far drizzare le orecchie ai top club. Tutti rimangono impressionati, tranne il Milan. Galliani ricorda ancora il caso Gourcuff: lo lasciò al Bordeaux per 13,5 mln quando sembrava un fenomeno, si prese le critiche ma ebbe ragione lui.
“Meglio ce li leviamo tutti sti Aubameyang”, avrà pensato il dottor Galliani. Così nel dicembre del 2011 il Saint-Etienne lo riscatta per 1 milione di euro. Proprio così 1 milione, metà del quale venne speso per acquistare Mesbah dal Lecce. Nessuna critica per Galliani stavolta, avrà ancora ragione, sto Aubameyang farà la fine di Gourcuff.
CRONISTORIA ‘AUBAME’
2007/2008 - Entra nella Primavera del Milan
2008/2009 - Prestito al Dijon.
2009/2010 - Prestito al Monaco.
2010/2011 - Prestito al Saint-Etienne.
2011/2012 - Riscatto Saint-Etienne per 1mln.
2012/2013 - Roma e Fiorentina lo trattano.
2013/2014 - Passa al Dortmund per 15 mln.
Invece stavolta la previsione dell’ad rossonero si è rivelata sbagliata. ‘Aubame’ esplode, segna 35 goal in due anni, trascina il Saint-Etienne alla vittoria della Coppa di Lega, attira l’interesse del Real Madrid e accompagna le sue prestazioni ad uno slogan: “Il Milan non ha creduto in me”. Il suo obiettivo, più volte dichiarato, era infatti quello di tornare a vestire la maglia rossonera. Immaginatevi un trio Aubameyang-Balotelli-El Shaarawy. Roba forte.
All’inizio dell’estate viene accostato a Fiorentina e Roma, ma ancora una volta – come successe nel 2008 al Genoa per Lewandowski – le italiane hanno paura di scommettere, puntare sui giovani. Meglio il Gilardino o il Luca Toni di turno, usato garantito. Il problema è che poi arriva il Borussia Dortmund, che trasforma il timido Lewa in uno dei bomber più forti al mondo.
Ed è sempre il Borussia che spende 15 volte tanto quanto il Milan ha svenduto Aubameyang, ed appena due anni dopo. Klopp fra un gran colpo e si immagina già cosa potranno combinare insieme lui e Reus, il Saint-Etienne fa un affare, il procuratore Oscar Damiani jr fa un affare, avendo posto una clausola del 20% sulla futura vendita del cartellino del proprio assistito.
Chi ci rimane fregato? Inutile dare la risposta. Il Milan e Galliani si mordono le mani, proprio adesso che avevano attuato la linea verde ripensando a quando si sono fatti fuggire per un pugno di pasta uno dei più promettente classe ’89 del panorama europeo, che ora al Borussia si prepara a diventare un top player. Il Milan ce lo aveva in casa e gratis. Colpa di Willy e Catilina…
Marco Trombetta