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Un Ministro, un divano e la scuola

Creato il 01 dicembre 2010 da Entradentro

Un Ministro, un divano e la scuola

La donna nella foto appare sorridente e rilassata.

Il divano sul quale è appoggiata le dona un’aria vagamente confidenziale e trasmette l’idea simbolica del focolare in cui la famiglia passa le ore più facili della giornata guardando il mondo attraverso l’occhio televisivo.

Tuttavia io so che in questo momento Maria Stella Gelmini è molto occupata e non credo che sul quel divano riuscirà a passarci molto tempo, a meno che non ci si addormenti sopra esausta.

Vedo studenti sui tetti che protestano e invadono monumenti e piazze, professori che digiunano, suoi video su Youtube, persone preoccupate per la crisi economica e di governo, bidelli che s’incazzano perché manca la carta igienica e pure genitori – come me – che s’incazzano perché quando una delle due maestre della materna è assente per malattia non ci sono i soldi per la supplente.

Deve essere veramente molto dura la vita del Ministro dell’istruzione in questo momento e nonostante lo stipendio che percepisce, non la invidio per niente.

Mi chiederete: cosa centra la scuola con un blog di sviluppo personale?
Niente, solo alcune considerazioni sul fatto che al di fuori di essa, ho avuto le esperienze formative più importanti della mia vita.

Le cose importanti che avrei voluto imparare a scuola e che vorrei che i miei figli imparassero hanno a che fare con il meta-apprendimento, intendendo con il termine meta un livello superiore di consapevolezza; l’apprendimento delle tecniche per apprendere.

Ecco cosa avrei voluto imparare a scuola:

    • fin dai primi gradi d’istruzione, lezioni sulle potenzialità del cervello e su come la comprensione delle sue funzioni possa aiutare nell’apprendimento, nella memorizzazione e nel pensiero.

    tecniche di memorizzazione avanzate oltre alle utili poesie a memoria delle elementari;

    • le numerose tecniche di studio disponibili e come possano essere applicate a discipline diverse;

    • nozioni sulla natura della concentrazione e come conservarla quando necessario;

    • metodi per incrementare la motivazione e usarla a proprio vantaggio;
    • la natura delle parole e di come si relazionano all’immaginazione, lo svelare la magia neuro-semantica nascosta nel linguaggio e nel nostro sistema di simboli intesa come ponte di collegamento fra il mondo esterno e il nostro mondo interiore;

    • le strategie e i concetti base dell’indipendenza finanziaria che spiegano come il denaro sia un mezzo per la realizzazione di se stessi, non un fine e tutta una serie di modalità pratiche necessarie ad un corretto rapporto con esso.

In definitiva credo che il fine della scuola non sia quello di insegnare molte cose, molto bene ma quello di rendere le persone in grado di apprendere velocemente poiché come sostiene Eric Hofer:

 

“In periodi di cambiamento,
la terra sarà di coloro che apprendono,
mentre coloro che sanno
si troveranno ben equipaggiati
per vivere un mondo che non esiste più.”

 

Ah dimenticavo! Navigando sul web ho trovato un’idea su come tappezzare in maniera più moderna il divano della Gelmini.
Un Ministro, un divano e la scuola

Purtroppo il divano era occupato, forse quella stesa sopra è il Ministro della Pubblica Istruzione candidato alla prossima legislatura.

Buon lavoro Ministro Gelmini.

Un umile prof.(*) rinnegato (**).

*(anche se non sembra – e per quello che può valere- ho l’abilitazione all’insegnamento per le scuole medie e superiori).
**( perché non me la sono sentita di partecipare all’umiliante gara per un posto da insegnante fatta di file ai sindacati, moduli da compilare e liste d’attesa decennali per un misero giorno di supplenza all’anno).

Per concludere segnalo un bel libro che dovrebbero leggere tutti gli insegnanti, gli studenti e le persone che desiderano entrare in possesso della giusta attrezzatura per rimanere in contatto con il mondo nel suo incessante cambiamento.

Usiamo la testa Tony Buzan Usiamo la testa Frassinelli

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